Ricordando Dov
Vorrei approfittare della pazienza dei miei lettori per ricordare con gioia e con nostalgia una persona normale, un figlio dell’ebraismo italiano. Trent’anni fa scompariva Alberto Dov Melli, giovane torinese, attivo nell’Hashomer Hatzair, pioniere convinto, grande appassionato di montagna e di umanità. Finiti gli anni di liceo, impegnatissimo nel ken Degania, Alberto decise di fare l’aliyà che per lui si concretizzò immediatamente nel cambio di nome. Decise coscientemente di abbandonare il nome Alberto scegliendo l’ebraico Dov, che significa orso. E in effetti per noi amici era un po’ un orso buono, robusto e sorridente mentre ci guidava alla scoperta delle montagne in Italia e poi, trasferitosi in Israele, nel Galil e sul Golan. Da un giorno all’altro decise così, e se lo si chiamava Alberto semplicemente non si voltava neppure, non rispondeva, come se non lo riguardasse più.
Andò a vivere nel kibbutz Bar-am, al confine con il Libano, servendo Zahal nei reparti del Nahal. Durante gli anni dell’esercito non abbandonò mai la passione per le montagne e perseguì con grande impegno una sorta di percorso fisico e spirituale per prepararsi alle grandi ascensioni. Concepì e realizzo un giro del Mediterraneo a piedi, sogno di pace che dovette forzatamente scontrarsi con qualche tappa in aereo imposta dalle avverse condizioni geopolitiche. Il suo sogno alpinistico sembrò realizzarsi quando riuscì ad unirsi assieme ad altri amici a una spedizione alpinistica in Tagikistan. Ma purtroppo il destino volle altrimenti, e il loro campo venne spazzato via da una valanga provocata da un intenso terremoto. Il suo entusiasmo, la sua passione e la dolcezza del suo sorriso rimasero così profondamente incisi nel ricordo dei suoi compagni che ogni anno, dalla sua scomparsa, viene organizzata una gioiosa camminata in Israele per ricordarlo. Quest’anno non si cammina, ma ci si incontra online fra Italia e Israele, ripensando ai bei momenti trascorsi in allegria con il nostro havèr. Che il suo ricordo sia di benedizione.
Gadi Luzzatto Voghera, direttore Fondazione Cdec
(17 luglio 2020)