Sami Modiano, 90 anni per la vita

“Ho una missione: fare in modo che quel che è accaduto non si ripeta. Lo farò finché il Signore mi darà la possibilità”. È un concetto che Sami Modiano ripete molto spesso. Soprattutto a quei giovani, che considera tutti figli suoi e che incontra nelle scuole e in ogni circostanza possibile. Un impegno incrollabile di Memoria e testimonianza che gli è valso, nelle scorse ore, in occasione del suo novantesimo compleanno, uno dei più solenni riconoscimenti: il titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica, conferitogli dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. 
Alla vigilia dello Shabbat Sami e sua moglie Selma hanno ricevuto in visita la Presidente UCEI Noemi Di Segni, che ha espresso loro le felicitazioni e il calore di tutto l’ebraismo italiano (nell’immagine). Una visita emozionante, caratterizzata dal racconto di 62 anni di vita assieme, delle molte sfide affrontate, del giuramento che Sami ha fatto a se stesso: impegnarsi, ogni giorno, per un’umanità più consapevole delle ferite del passato e instradata verso un futuro diverso. 
“Sami Modiano, sopravvissuto a Birkenau, non ha mai smesso di testimoniare gli orrori della Shoah alle giovani generazioni. Buon compleanno Sami! Ad mea VeEsrim – fino a 120 anni!” il messaggio della Comunità ebraica di Roma, cui Sami è iscritto. “Un uomo buono e gentile, dalla forza e umanità straordinaria, da cui prendere esempio” sottolinea la presidente Ruth Dureghello. “Grazie, caro Sami per la collaborazione di tanti anni con la nostra associazione, di cui, insieme a Selma, sei socio onorario, grazie per averci donato, ogni volta che ti abbiamo ascoltato, una grande forza e un coinvolgimento emotivo raro e indimenticabile” il messaggio del gruppo di Progetto Memoria.
Anche il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah ricorda con gratitudine “la sua appassionata dedizione nel portare nelle scuole di tutta Italia la sua testimonianza per un mondo migliore”. Mentre la Fondazione Museo della Shoah di Roma ha allestito un video in cui tanti giovani si rivolgono direttamente a Sami. Nei loro sorrisi, nella loro genuina partecipazione a questo gioioso momento, l’immagine più eloquente di come il suo sforzo di questi anni, dalle aule degli istituti scolastici fino all’inferno di Auschwitz-Birkenau, spesso con al fianco il fraterno amico Piero Terracina, abbia lasciato il segno. 

(19 luglio 2020)