Recovery Fund,
il negoziato prosegue
Ancora niente accordo, in sede europea, sul tema degli aiuti. L’obiettivo è di arrivare a un’intesa entro stanotte. Fonti italiane, citate dalle agenzie, danno la trattativa in positiva anche se lenta evoluzione. “Sul tavolo delle decisioni – ricorda il Corriere – ci sono oltre 1.800 miliardi, di cui 750 del Recovery Fund. Un intervento eccezionale per una situazione eccezionale, la più grave crisi economica dalla Grande Depressione”. Verosimile in ogni caso che lo scontro in atto, manifestatosi in modo vistoso nella contrapposizione Italia-Olanda, abbia conseguenze anche per il futuro. Con i Paesi “Piccoli & Frugali”, come li definisce il Corriere, che ambiranno ad essere sempre più protagonisti. “La partita sul Recovery Fund è chiusa o presto lo sarà. Ma la lotta di classe dei Paesi piccoli contro i grandi, e contro l’idea stessa di un’Europa politica – è l’analisi di Federico Fubini – non fa che iniziare”.
In Israele non si placa intanto la protesta contro il Primo ministro Benjamin Netanyahu, sotto accusa da parte di molti israeliani per l’ondata di contagi che ha portato a un nuovo parziale lockdown (ma si va ormai verso la chiusura totale). “La via principale di Gerusalemme chiusa per impedire ai cortei di avvicinarsi alla residenza del premier. Barriere e cordoni di polizia. Nella calda estate israeliana, fra emergenza coronavirus e guerre segrete con l’Iran, Netanyahu si ritrova di colpo sotto assedio. Fisicamente – scrive La Stampa – e questa volta da parte dei suoi stessi cittadini”. Fiamma Nirenstein, sul Giornale, ritiene che le proteste siano in larga parte strumentali. “È evidente – sostiene – che chi fomenta la folla spesso non ha altro scopo che quello di fare fuori l’odiato nemico di cui prima del governo di coalizione Benny Gantz diceva ‘tutti fuorché lui'”.
Marco Bellocchio girerà un film dedicato alla vicenda di Edgardo Mortara, il bambino ebreo sottratto ai suoi cari e all’ebraismo da Pio IX. Ne dà l’annuncio in una intervista con Repubblica. Afferma il noto regista: “Il film non potrà seguire tutta la vita di Mortara, morto a novant’anni. Si partirà con il suo rapimento per finire, parlando in termini lineari, con la presa di Porta Pia. Il piccolo Edgardo, preso a simbolo da Pio IX che diventa un co-protagonista, è come un baluardo contro liberali, massoni, ebrei, contro il progresso, da cui è sconfitto”. II cuore del film, dice Bellocchio, sarà il tema della conversione. “Si parte dalla indubbia violenza terribile perpetrata verso un bambino e dovuta al fanatismo religioso, l’idea che in nome di una fede si potesse fare tutto”.
Repubblica segnala diverse reazioni d’odio, contro il Presidente Sergio Mattarella, alla notizia del conferimento del titolo di Cavaliere di Gran Croce al Testimone della Shoah Sami Modiano. Corrado Augias, in un articolo, ne riporta degli stralci. Alcuni haters, oltre ad attaccare lo stesso Modiano con epiteti antisemiti, arrivano ad augurare la morte al Capo dello Stato. “Dai messaggi – la riflessione di Augias – traspare la necessità di scaricare pulsioni di odio che oggi sono rivolte agli ebrei ma che domani potrebbero colpire una qualunque altra categoria di persone: le donne, i neri, i poveri, i nomadi, i malati, i vecchi”.
Si chiama CityHawk ed è il prototipo di taxi robot sviluppato dall’ingegnere israeliano Rafi Yoeli. “Blade Runner le aveva prefigurate per il 2019. Ci sarà da aspettare ancora un decennio. Ma le spinner, le vetture volanti usate nel film cult su un futuro distopico che per noi è già passato – si legge su Repubblica – sono sulla buona strada per diventare realtà”. Il primo velivolo con equipaggio, racconta Yoeli, potrebbe essere sul mercato per il 2026.
In libreria L’Italia di Mussolini in 50 ritratti, scritto da Paolo Mieli e Francesco Cundari e pubblicato da Centauria. Una rassegna di gerarchi, intellettuali, militari e imprenditori oggi presentata nelle pagine della Cultura del Corriere. “Il fascismo fu tirannia, repressione, indottrinamento. Ma non soltanto. Ancor prima di conquistare il potere – viene sottolineato – ebbe la capacità di raccogliere consensi negli ambienti più disparati e di catalizzare energie culturali e sociali non indifferenti”.
Sul Giornale si parla di Unorthodox e di come lo yiddish sia di casa anche in un piccolo nucleo ebraico-milanese. “Il successo delle serie tv dedicate agli ebrei americani – si legge al riguardo – ha riacceso la curiosità per il mondo degli ortodossi. E anche nella più europea delle città italiane oggi c’è una presenza di osservanti, e un piccolo nucleo di yiddish, il giudeo-tedesco che molti ritenevano perso per sempre coi campi di sterminio e che invece è sorprendentemente vivo, in Israele come nelle comunità della diaspora”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(20 luglio 2020)