Gli ebrei nell’Italia di oggi
Un articolo giornalistico (F. Billari, G. Verona, Atenei, in Italia e in Europa adesso dobbiamo fare di più, Corriere della Sera, 9 luglio 2020, p. 28) ha menzionato, ancorché en passant, i danni che l’Olocausto ha provocato negli Atenei. Probabilmente, finché il ciclo vitale non ha esaurito la generazione nata negli anni Venti, formatasi sotto grandi eccellenze, ed essa stessa un’eccellenza, i danni non si sono sentiti, considerando anche che la stessa generazione degli ebrei espulsi dalle Università era talvolta tornata in cattedra. A ciò si aggiunga che, in Italia, i furori ideologici parossistici che hanno devastato il Paese ancora non si erano fatti sentire.
Prima delle leggi razziali, il contributo ebraico al progresso del Paese era stato rilevantissimo in tutti i campi dello scibile; non vi era settore in cui non vi fosse una presenza ebraica di qualità. Oggi giorno, anche per via della pressione che esercita il conflitto mediorientale sull’ebraismo italiano, pressione che si tenta d’alleviare anche accanendosi contro oppure a favore d’Israele, questa presenza è diventata impalpabile. Come potrebbe essere altrimenti se la pubblicistica unanime, dalle metropoli fino al paesello da cui scrivo, non riesce a rappresentare gli ebrei se non come povere vittime? La stessa giurisprudenza, quando si è esposto sulla cancellata di un tempio, uno striscione sul conflitto mediorientale con la scritta “sionisti assassini”, ha citato la motivazione (uno sprone per la Comunità) senza condannarla. In queste condizioni, continuare a basarsi principalmente sull’Olocausto, comporta l’accettazione di un ruolo di eterna vittima, ruolo che rientra nella primigenia concezione di George Steiner, degli ebrei della Diaspora purificati dalla sofferenza.
Un tale misero ruolo non potrebbe che sfociare in esiti altrettanto miseri. Bene ha fatto la Presidente Ucei, Noemi Di Segni, a chiedere pubblicamente al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, di adottare per intero la definizione non vincolante IHRA di antisemitismo con tutti i suoi esempi (Moked 23 gennaio 2020) perché si tratta dell’ultima possibilità per il Paese di restituire per davvero la dignità di protagonista, anziché di vittima eterna, all’ebraismo italiano.
Emanuele Calò, giurista