Intesa sul Recovery Fund
C’è l’accordo, tra i leader europei, sul Recovery Fund. Si conclude all’alba un negoziato a tratti incandescente, protrattosi per la durata record di quattro giorni e quattro notti. Nonostante le divergenze emerse, una grande prova di forza della Ue. L’Italia è il Paese che maggiormente beneficerà degli aiuti previsti. “Avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre” le prime parole del premier Giuseppe Conte.
L’accordo ha rischiato di franare non solo per lo scontro con i cosiddetti Paesi “frugali” capitanati dall’olandese Rutte ma anche per l’atteggiamento tenuto da quello che Repubblica definisce “l’altro Mister No del vertice europeo più lungo della storia”: il premier ungherese Orban, contrario assieme al polacco Morawiecki ad ogni riferimento, nel testo, a possibili conseguenze per la violazione dello stato di diritto. Un tema, a Budapest come a Varsavia, che è purtroppo tristemente attuale.
Il test del dna ha permesso l’identificazione dei resti di una vittima dell’eccidio delle Fosse Ardeatine ancora non associati a un nome: si tratta di Heinz Eric Tuchman, un ebreo tedesco nato nel 1911 a Magdeburgo, costretto a fuggire prima in Dalmazia e poi in Italia. “Fare di tutto per ridare l’identità ad una salma è un atto che dobbiamo a chi ha sacrificato la vita per la libertà. Congratulazioni al Ris dell’Arma dei Carabinieri e all’incessante lavoro del Commissariato Generale per le Onoranze ai Caduti” il commento del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, riportato dal Corriere. Il nome di Tuchman compariva già nel “Libro della Memoria” di Liliana Picciotto, dedicato alle vittime della persecuzione tra ’43 e ’45.
Milena Santerini, coordinatrice nazionale per la lotta all’antisemitismo, firma un intervento su Repubblica sulle vecchie e nuove forme di odio antiebraico. Lo fa partendo dai dati dell’osservatorio della Fondazione Cdec e dell’osservatorio Mediavox dell’Università Cattolica di Milano, con un focus in particolare sui social network. “Siamo di fronte all’ennesima metamorfosi dell’antisemitismo. Nel periodo della pandemia – scrive Santerini – prevale la versione che vede Israele o in generale gli ebrei sfruttare intenzionalmente il virus per motivi politici o economici”. La coordinatrice sottolinea poi come il gruppo di lavoro sulla definizione di antisemitismo dell’Ihra stia lavorando “per trovare i modi in cui applicare alla situazione italiana categorie più approfondite per leggere l’odio e contrastarlo”.
Il Riformista a colloquio con Mohammad Shtayyeh, il primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese. “La comunità internazionale – afferma nella piuttosto accomodante intervista che gli è concessa – è chiamata a scegliere da che parte stare: avallare il Piano israeliano di annessione, sancendo così la morte della soluzione a due Stati, o riconoscere il diritto del popolo palestinese a uno Stato indipendente, pienamente sovrano sul suo territorio nazionale, con Gerusalemme Est per capitale”.
Bar Rafaeli e sua madre sono state condannate per evasione fiscale. La celebre modella israeliana dovrà fare nove mesi di servizi sociali, mentre la madre dovrà scontare una detenzione di 16 mesi in carcere. Per entrambe una multa di oltre un milione di euro (oltre alle tasse dovute). “I guadagni non dichiarati – scrive il Corriere – sono vicini agli 8 milioni di euro, per la maggior parte accumulati fuori dal Paese”.
Sul Riformista si tessono le lodi dello scrittore israeliano Eshkol Nevo. “Attraverso lo stile dei suoi romanzi – si legge – può dirci delle verità (urgenti) su di noi, sulla vita stessa, sulle ‘piccole cose’ che la scandiscono, sulle emozioni primarie, senza mai apparirci patetico o ‘buonista’. La nostra variegata narrativa, che certamente ha delle punte eccellenti, riesce ancora a farlo?”.
Facendo proprie le parole di Francesco Lucrezi da noi pubblicate sul notiziario Pagine Ebraiche 24 di mercoledì scorso, il presidente della locale associazione Italia-Israele Marcello Malfer propone oggi sul Corriere del Trentino una riflessione sul leggendario atleta azzurro Pietro Mennea e sulla sua elaborazione dei drammatici fatti di Monaco ’72.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(21 luglio 2020)