Israele nelle mani di Ronni Gamzu, 
il super commissario antipandemia

La nomina promessa del supercommissario che dovrà occuparsi della gestione della crisi del coronovirus in Israele è arrivata. Non sarà Gabi Barbash, saltato all’ultimo secondo, ma Ronni Gamzu, direttore l’ospedale Ichilov di Tel Aviv, ad avere il complicato compito di rimettere il paese sui binari giusti dopo settimane di contagi dai numeri preoccupanti. “Le sfide sono enormi; ripristinare la fiducia della popolazione nel gestire la cura dell’epidemia; trovare un equilibrio intelligente tra la riduzione del contagio e la continuazione della vita; migliorare la risposta e il rispetto della legge da parte della popolazione; migliorare il sistema di analisi della catena d’infezioni e continuare a rafforzare il sistema medico”, le parole di Gamzu affidate ai social network appena ricevuto l’incarico formale. “Queste sono le sfide di ogni persona e cittadino responsabile nel paese, di tutti noi. Questo non è il problema del governo, del Ministero della Salute o di qualsiasi entità governativa. Tutti, tutti, tutti dovrebbero cercare di aiutare e agire in un modo da facilitare e non aggravare la situazione. D’altra parte, tutti i funzionari governativi e le istituzioni statali devono ascoltare il disagio e la difficoltà della gente e calibrare i passi necessari”. Tra questi, certo non può esserci una nuova elezione: secondo la stampa – ma anche stando alle minacciose prese di posizione del parlamentare Likud Miki Zohar – nelle fila del Premier Benjamin Netanyahu c’è chi pensa a un ritorno al voto. Forse solo un tentativo per forzare la mano all’alleato-avversario Benny Gantz e fare in modo che appoggi l’approvazione di un bilancio annuale (e non biennale come vorrebbe quest’ultimo). Ma il solo fatto di paventare la possibilità di un ritorno alle urne – con il paese in grave difficoltà a causa della crisi sanitaria ed economica – ha generato la dura reazione del Presidente Reuven Rivlin: “Vorrei rivolgermi al governo nel suo complesso. Come tutti i cittadini di questo Paese, guardo con profonda preoccupazione agli sviluppi nella Knesset, che scuotono le già fragili relazioni tra i partner della coalizione. Come cittadino e a nome di tutti noi, dico: datevi una calmata!”, il monito molto esplicito di Rivlin. “Smettete di parlare di elezioni anticipate, di quella terribile opzione in questo momento, e salvatevi da essa. Lo Stato di Israele non è una bambola di pezza che vi trascinate dietro mentre bisticciate. La gente ha bisogno che siate tutti concentrati, chiari e che troviate soluzioni a questa crisi. Siamo nelle vostre mani”.