Maccabi, un museo per lasciare il segno

Un ambizioso progetto sta vedendo la luce in Israele su iniziativa della Maccabi World Union: un nuovo museo per raccontare la storia dello sport e dell’associazionismo ebraico. C’è già una data per l’inaugurazione: 21 dicembre 2021. Sarà una grande festa. Ma anche, ci spiega il responsabile del dipartimento educativo Carlos Tapiero, la conclusione di un percorso di condivisione e assunzione di responsabilità da parte di ogni Paese in cui è attiva una federazione Maccabi. Un progetto in cui l’Italia può ritagliarsi uno spazio importante.  
“Parleremo di sport giocato, ma anche di persone che hanno vissuto lo sport in ogni ambito. L’Italia sarà senz’altro protagonista. Penso ad esempio alla figura di Massimo Della Pergola, uno dei più grandi giornalisti sportivi del passato. L’inventore del Totocalcio, un gioco che ha stimolato la passione di milioni di italiani. Ma anche un uomo generoso che fino all’ultimo si è speso per il Maccabi e per la promozione della sua visione e dei suoi valori. Il suo – sottolinea Tapiero – è un nome di cui ciascun membro di questa nostra grande famiglia allargata deve tramandare, con gratitudine, il ricordo”.
In queste settimane, dalla dirigenza mondiale del Maccabi, sono partiti gli inviti a contribuire con materiale adatto all’allestimento. Schede informative, fotografie, memorabilia di ogni sorta. Anche l’Italia, assicura il presidente nazionale Vittorio Pavoncello, farà la sua parte. Il primo pensiero è al pugile romano Leone Efrati, tra i più grandi della sua generazione, che fu barbaramente ucciso ad Auschwitz. Altri nomi arricchiranno la rosa. “Ci sono tante storie importanti da raccontare, tante vicende più o meno conosciute che vogliamo valorizzare. Lo sport è davvero un formidabile strumento per parlare di chi siamo stati, di cosa siamo e di cosa vogliamo essere”, riflette Tapiero. Lui non ha dubbi su quale sia stata la pagina più luminosa di sempre. “La polisportiva Hakoah, un nome che è leggenda. Quando l’Austria era maestra nel pallone vinse addirittura un titolo nazionale. Ma andò anche oltre, imponendosi in quasi ogni disciplina in cui schierò singoli atleti o squadre. Una splendida favola interrotta dalle persecuzioni antiebraiche e della Shoah. Nel museo la rievocheremo in tutta la sua gloria”.

(26 luglio 2020)