Disumanizzazione
Ieri era il quarantesimo anniversario della più sanguinosa strage fascista avvenuta nel dopoguerra in Italia, quella del 1980 di Bologna. Ed era anche l’anniversario, il 76°, della liquidazione del “campo zingari” di Auschwitz, quasi tremila uomini, donne e bambini mandati al gas in una notte.
Ancora più impressione fa allora, nella vicinanza di quella data, ascoltare la vice presidente del consiglio comunale di San Giuliano Terme (Pisa) Cristina Taccini, della Lega, che in pieno Consiglio definisce i bambini rom “animaletti che alzano la gamba e fanno la pipì sotto un albero, strisciano per terra e si tirano la roba da mangiare”. Il video è andato online sui siti di vari giornali. Sono tutti in zoom, non in presenza, la Taccini parla con voce pacata, il viso pulito e i capelli raccolti. Non ha la faccia di una kapò, e nemmeno i toni esacerbati di tanti leghisti. Definisce. Il suo razzismo è tanto più impressionante perché ti appare come un dato di fatto. E siamo di fronte ad una donna che definisce subumani dei bambini. Perché “animaletti” non è un diminutivo gentile: ricorda gli insetti, rende estranei anche i nostri animali di compagnia. Non c’è niente che ingentilisca nel termine “animaletti”. Ricordo di aver ascoltato Piero Terracina che raccontava la notte del 2 agosto al “campo zingari”, a fianco della sua baracca. E ricordo di aver visto Rav Toaff parlare a qualche ricorrenza tirandosi accanto dei bambini rom.
Questo razzismo è ora contro i rom. E domani? Chi sarà disumanizzato dai leghisti? Chi additeranno come insetti, animali, esseri disumani? E perché?
Anna Foa, storica