“Mai museo del fascismo a Roma”

Si è chiusa in poche ore la polemica sulla proposta di tre consiglieri Cinque Stelle dell’amministrazione capitolina di costruire un museo del fascismo a Roma. A dire no, la sindaca Virginia Raggi, dopo una diffusa mobilitazione contro il progetto (Repubblica Roma). “Si rischiava l’effetto contrario: celebrare le pagine più tristi della storia italiana”, così Raggi, intervistata oggi da Repubblica spiega la decisione di fermare i colleghi Cinque Stelle (e in particolare la consigliera 5Stelle Gemma Guerrini, che allo stesso quotidiano afferma di essere stata mal interpretata). Nel colloquio si fa anche riferimento al progetto per la realizzazione del Museo della Shoah nella Capitale avviato nel 2005. “Roma Capitale ha stanziato i fondi, siamo in costante contatto con la comunità ebraica. Non riesco a fare una previsione sulla apertura del Museo della Shoah, devono essere limati alcuni aspetti. – afferma la sindaca – Ma una cosa è certa, nessuno può e deve dimenticare”. Diversi i commenti legati alla vicenda e riportati dai giornali di oggi, tra cui quello amaro di Umberto Gentiloni su Repubblica, secondo cui l’iniziativa e come è stata proposta è un esempio dell’incapacità italiana di fare seriamente i conti con la sua storia. Sul Foglio Giuliano Ferrara si dice favorevole al museo per fare una “compiuta e severa storicizzazione del nostro Novecento”. “L’obiettivo deve essere sempre approfondire e studiare: apriamo qui un centro studi sul periodo fascista, ma senza una visione ideologica”. È la proposta di Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah, intervistato sulle pagine romane di Repubblica.

Dieudonné bannato a vita. Gli account di Dieudonné MBala MBala, attore noto per aver propugnato a più riprese tesi antisemite, sono stati rimosso in via definitiva da Facebook e Instagram per “i contenuti che si prendono gioco delle vittime della Shoah” ed i “termini disumanizzanti nei confronti degli ebrei”. Lo ha reso noto Facebook nelle scorse ore. “In una democrazia, l’indipendenza intellettuale non comprende la libertà di razzismo. Il razzismo non è un diritto, è un reato”, scrive sul Fatto Quotidiano Daniele Luttazzi.

Israele, Gaza e il virus. Continua ad essere complicata la situazione in Israele rispetto al dato sui contagi da coronavirus seppur in diminuzione. L’allerta rimane alta mentre in queste ore 800mila persone riceveranno i sussidi previsti dal governo per sostenere i cittadini in difficoltà. A proposito di governo, il Fatto Quotidiano riporta di contrasti tra il Premier Netanyahu e il Premier in alternanza Benny Gantz sulle manifestazioni di queste settimane contro il governo. Il primo contrario, il secondo per la libertà di espressione, in tutto in un quadro di emergenza complicato. Emergenza che, scrive Avvenire, si fa sentire anche a Gaza, dove in particolare la situazione economica è difficilissima. Nonostante questo, segnala il quotidiano cattolico, il gruppo terroristico di Hamas non rinuncia alle provocazioni, come il lancio domenica di un razzo contro Israele, intercettato dai sistemi antimissile.

L’Iran e i veri dati sul contagio. In Iran il numero delle persone che hanno perso la vita per complicanze legate al coronavirus è tre volte più alto rispetto a quello reso noto dalle autorità di Teheran: almeno 42mila e non i 14.405 riportati ufficialmente dal ministero della Sanità iraniano. A fare luce sulla censura dei dati è l’edizione in lingua persiana della Bbc (Corriere).

Razzismo da spiaggia. “Era un albanese, un extracomunitario come me che mi ha dato dello ‘sporco negro’ e mi ha detto di andare via di corsa dalla spiaggia perché quelli dalla pelle scura violentano le donne, i bambini e attaccano il Covid a tutti. E poi mi ha tirato un pugno in faccia, mi ha spaccato il labbro e, aiutato da un amico, mi ha mandato all’ospedale”, è la testimonianza raccolta dal Corriere della Sera di Mamady Dabakh Mankara, 25 anni, senegalese da quattro anni in Italia, assunto in una cooperativa di Grosseto che si occupa di disabili psichici, aggredito domenica su una spiaggia in Toscana. Secondo le ricostruzioni, il figlio dell’aggressore, 8 anni, ha cercato di portare via il padre e di convincerlo a lasciare in pace il venticinquenne.

Segnalibro. Claudio Magris sul Corriere della Sera riflette sul saggio di Marino Freschi Germania 1933-1945: L’emigrazione interna nel Terzo Reich, pubblicato da Aragno, e sul ruolo degli intellettuali sotto il nazismo. Su Repubblica il direttore Maurizio Molinari consiglia la lettura di The Last Kings of Shanghai del giornalista Jonathan Kaufman, dedicato alla storia di due famiglie ebraiche, i Kadoorie e i Sassoon che hanno coltivato una rapporto secolare con la Cina. Tra le altre cose, le due famiglie “pianificano e gestiscono l’arrivo di 18 mila ebrei in Cina, in gran parte bambini, in fuga dall’Europa nazifascista”. E diventeranno anche un modello di rapporti commerciali tra la stessa Cina e l’Occidente. Avvenire presenta invece la riedizione della biografia dedicata a Vasilij Grossman e firmata dagli studiosi americani John e Alice Garrard (Le ossa di Berdicev, Marietti).

Daniel Reichel