Toni inaccettabili

Nell’attesa di comprendere meglio le spaventose immagini dell’esplosione di Beirut, credo non sia superfluo tornare sulle parole sentite in settimana da esponenti politici e della pubblica amministrazione. Alle vergognose parole della leghista Cristina Taccini si aggiungono quelle del responsabile della Protezione Civile di Grado, Giuliano Felluga, che, a proposito delle proteste dei risiedenti in un centro migranti di Udine per la quarantena imposta dal sindaco, ha twittato: “Non preoccupatevi, stiamo organizzando gli squadroni della morte e nel giro di due giorni riportiamo la normalità… Quattro taniche di benzina e si accende il forno crematorio, così non rompono più”. Inutile far finta che siano parole cascate dal nulla perché fanno parte di una retorica ben precisa legittimata dal clima xenofobo che ha attraversato l’Europa in questi tempi e che la crisi provocata dal virus rischia di accentuare. Intanto si spera che Felluga venga rimosso dal suo incarico, anche per dare il segno che certi toni non possono e non potranno passare.

Davide Assael