Joe Biden sceglie Kamala Harris,
la prima vice afroamericana

Il candidato democratico alla presidenza Usa Joe Biden ha scelto al suo fianco, alla vicepresidenza, la senatrice californiana Kamala Harris. L’ex procuratrice è, raccontano i quotidiani oggi, la prima donna non bianca ad essere candidata al secondo incarico più prestigioso degli Stati Uniti. “Sono onorata – ha detto la senatrice -. Biden può unire gli americani perché ha trascorso la sua vita combattendo per noi” (Corriere). Kamala, il ritratto di Repubblica, “deve il suo nome (sanscrito) a una madre indiana Tamil e a una divinità indù della prosperità. Del padre Donald (nero giamaicano) ha preso altri tratti, da entrambi i genitori, lui prof di economia a Stanford, lei ricercatrice emigrata nel 1960 dall’India, e dal nonno materno (un diplomatico) la passione per gli studi (legge e relazioni internazionali), dalla Berkeley/Oakland in cui è nata e cresciuta quella per le `proteste civili e la lotta alla criminalità”. “Harris – aggiunge il Corriere – dovrà dimostrare che le perplessità, le riserve sul suo conto, sono infondate. In queste settimane, per esempio, molti deputati democratici si sono chiesti se davvero Kamala sia così popolare tra gli afroamericani. Dai sondaggi realizzati nei mesi scorsi non si direbbe”. Ancora Repubblica sottolinea invece quanto sia importante la nomina del vicepresidente in questa elezione americana: “Biden ha 77 anni e in caso di vittoria ne avrà 78 all’Inauguration Day nel gennaio 2021. Porta male la sua età, la distanza rispetto a Trump sembra maggiore. Non è mal stato un oratore brillante ma ultimamente le gaffe si sono moltiplicate. Se a questo si aggiunge il coronavirus, molti elettori il 3 novembre si chiederanno se Biden sarà in grado di portare a termine un mandato di quattro anni. Di sicuro non sarà un presidente che si ricandida per il bis. Quindi la sua vice è già potenzialmente sulla rampa di lancio verso la carica più potente di tutto l’Occidente”.

La pandemia sempre più mondiale. I contagi nel mondo da coronavirus continuano a salire: superati i 20milioni di positivi con India e Stati Uniti tra i paesi più colpiti. Anche in Europa la situazione torna sotto osservazione, in particolare in Spagna (Corriere) ma anche l’Italia valuta nuove contromisure anti-contagio: obbligo di mascherina all’aperto e chiusura di piazze e locali i provvedimenti al vaglio del governo. Le località turistiche sono quelle maggiormente sotto osservazione.

Il vaccino di Putin. “Questa mattina, per la prima volta al mondo, è stato registrato un vaccino contro il nuovo coronavirus”. È quanto ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin affermando che la Russia ha trovato il vaccino e ha iniziato a sperimentarlo sulle persone. “Una delle mie figlie – ha dichiarato Putin – ha preso parte alle sperimentazioni”. Molti i dubbi della comunità scientifica internazionale rispetto all’annuncio del vaccino simbolicamente chiamato Sputnik V: “La lotta contro il Covid-19 come una moderna corsa allo spazio per poter rivendicare il ruolo di potenza mondiale della Russia come ai tempi della Guerra fredda e conquistare nuovi spazi d’influenza geopolitica. – sottolinea Repubblica – Molti osservatori temono però che Mosca abbia messo il prestigio nazionale davanti alla sicurezza. Con l’Oms che avverte che la rivendicazione verrà verificata indipendentemente e scientificamente”. La Russia non ha condiviso nessuno dato, prosegue il quotidiano evidenziando come da Israele sia arrivato l’annuncio di negoziati con Mosca per ottenere il vaccino.

George Soros si racconta. “Una volta c’era il complotto giudaico-bolscevico adesso è chiamato solo il complotto ebraico. La verità è che il complotto internazionale è contro di me. Quando combatto la discriminazione, l’esclusione razziale, i regimi totalitari, porto avanti la missione della mia vita, in trasparenza. Sono nato ne11930 in una famiglia della classe media a Budapest. Come molti altri ebrei, quando la Germania nazista occupò l’Ungheria nel marzo del 1944, sarei morto se mio padre non avesse capito prima della maggioranza della gente cosa sarebbe successo”. Così il magnate George Soros, protagonista di un’ampia intervista rilasciata a Repubblica in cui tocca diversi temi di politica internazionale e il fatto di essere usato come il capro espiatorio da molti governi e movimenti populisti. Nell’intervista Soros parla di nemici interni ed esterni, facendo i nomi. Tra i primi annovera, Viktor Orbän in Ungheria e Jaroslaw Kaczyásld in Polonia. In Italia, “Matteo Salvini, leader anti europeo ha guadagnato consensi finché ha commesso l’errore fatale di provocare la crisi di governo. La sua popolarità è in declino, ma è in ascesa quella di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia ancora più estremista e della stessa coalizione. Vedo un governo estremamente fragile, con una coalizione che regge solo per evitare elezioni che sarebbero vinte dalle forze anti europee”.

Tullio Levi (1939-2020). Ultimo saluto in queste ore a Torino a Tullio Levi, presidente della Comunità ebraica della città dal 1981 al 1987 e dal 2005 al 2011. Un punto di riferimento per l’ebraismo torinese ricordato sul notiziario Pagine Ebraiche 24, ricordo ripreso oggi dal Corriere Torino.

Virginia Raggi 2. Si ricandida alla guida di Roma la sindaca Cinque Stelle Virginia Raggi (critica l’analisi de La Stampa della sua amministrazione definita “ascetico-pauperista”). Lo fa con il sostegno del fondatore del Movimento Beppe Grillo e del ministro degli Esteri Luigi Di Maio (Fatto Quotidiano). Per il proprio candidato, scrivono i giornali tra cui Repubblica, il Pd prende invece tempo. “Tra i candidati sono già usciti allo scoperto Sabrina Alfonsi, Giovanni Caudo e Amedeo Claccheri, rispettivamente presidenti del I, II e m Municipio. La senatrice Monica Cirinnà e il deputato Roberto Morassut potrebbero raccogliere la sfida. Guardando ai voti del centrodestra, non è escluso l’inserimento dell’ex europarlamentare Enrico Gasbarra. Ci sarà Tobia Zevi, presidente dell’osservatorio “Roma! Puoi dirlo forte”. Circola anche il nome di Valerio Carocci, leader dei ragazzi del Cinema America che nelle ultime settimane ha ospitato in piazza sia il premier Conte che Zingaretti”. Anche a destra non c’è un nome: circolano quelli di Giulia Bongiorno, Claudio Lotito e Flavio Cattaneo ma niente di definitivo.

Firenze liberata. Su Repubblica Firenze diversi approfondimenti dedicati al 76esimo anniversario della battaglia che nel 1944 liberò Firenze dalle truppe nazifasciste. Il sindaco Nardella, scrive il quotidiano, “ha ricordato i partigiani Rolando Fontanelli, morto pochi giorni fa a 96 anni, e Alessandro Sinigaglia, nero ed ebreo ucciso a Firenze, al quale, ha annunciato, la giunta ha intenzione di intitolare un luogo della città ancora da individuare in collaborazione con Anpi e Comunità ebraica”. Di Sinigaglia, il quotidiano fa poi un ritratto, raccontando il suo impegno militare e la sua passione politica comunista che lo porterà a lottare nella Resistenza.

Ritratto di Hulda Brawer Liberanome. Giornalista con un passato da corrispondete di Haaretz dall’Italia, volto noto della Toscana ebraica, Hulda Brawer Liberanome racconta la sua storia, dall’infanzia nella Palestina mandataria al lavoro nei giornali, e le sue riflessioni sul mondo attuale, tra virus e paure, in un ampio ritratto pubblicato da Repubblica Firenze.

Lotta di classe per l’ambiente. “Se si va avanti di questo passo la crisi sarà gravissima. Pensi alle centinaia di milioni di cinesi che negli ultimi decenni sono usciti dalla povertà: giustamente vogliono lo stesso tenore di vita degli occidentali, muoversi in automobile e avere l’aria condizionata quando fa caldo. Ma può il mondo permettersi un miliardo e mezzo di cinesi con lo stesso standard di vita dei californiani?”, l’interrogativo dello studioso Donald Sassoon, intervistato da Repubblica. Secondo lo storico britannico, “oggi la lotta di classe è per l’ambiente”.

Daniel Reichel