Somiglianze

Diciamo la verità, non ci voleva un genio di analista politico per capire che Netanyahu non avesse alcuna intenzione di rispettare il patto stipulato con Benny Gantz, che prevedeva una sua cessione di potere. La sua parabola assomiglia sempre più a quella berlusconiana anche in questi, che appaiono gli ultimi atti del suo regno ventennale. Polarizzazione dell’elettorato, conflitti istituzionali, guerra alla magistratura sono tutte cose che in Italia conosciamo benissimo. Così come ricordiamo bene l’impossibilità di stipulare patti con figure che fanno coincidere gli interessi della nazione con quelli personali, anche quando si tratta di affrontare emergenze senza precedenti, o si deve uscire da uno stallo istituzionale che ha condotto in un vicolo cieco. Non è stato lo stesso con le elezioni italiane del 2013? Le proteste israeliane, la resistenza della magistratura e della Suprema Corte (anche quando emette sentenze in favore del Premier), l’autonomia della Presidenza della Repubblica fanno capire che Israele non è incline a sopportare colpi di mano o abusi di potere. A me pare una buona notizia, di cui andare fieri come ebrei della diaspora. Resta, naturalmente, la crisi di sistema che coinvolge tutte le democrazie del mondo.

Davide Assael