L’Italia e il virus, nuove contromisure
Tamponi e isolamento per chi torna da Grecia, Croazia, Malta e Spagna; stop agli arrivi dalla Colombia (che si aggiunge così ai Paesi già nella “lista nera”: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana). È quanto deciso dal governo italiano, di concerto con le regioni, con un provvedimento in vigore da oggi fino al 7 settembre. L’esecutivo, a fronte di un aumento dei contagi nel nostro paese, torna poi a chiedere, segnala il Corriere, “una stretta sulle discoteche (ma le Regioni possono decidere in autonomia e solo in alcune, come la Puglia, sono scattate restrizioni) e avverte che, se i contagi dovessero continuare a salire, potrebbe firmare un’ordinanza che dispone la chiusura dei locali”. A proposito di emergenza, sarà l’ex Premier Mario Monti a guidare la commissione paneuropea dell’Organizzazione mondiale della Sanità che dovrà ripensare le priorità politiche dopo la pandemia. “Dovremo dare indicazioni a cavallo tra economia e politica, e soprattutto guardando avanti, anche perché i governi possano indirizzare la spesa pubblica in modo da rendere più efficiente la risposta ad eventi simili a questa pandemia”, spiega Monti oggi a Repubblica, parlando del suo nuovo incarico.
L’ultimo dittatore. Da domenica sera le manifestazioni continuano in Bielorussia per protestare contro il risultato elettorale che dava la vittoria di Lukashenko – 80% – sulla rivale Svetlana Tikhanovskaya. Le proteste sono state represse nel sangue e la Tikhanovskaya ha dovuto riparare in Lituania. Da Onu, Europa e Stati Uniti sono state stigmatizzate le repressioni e venerdì, segnala il Corriere, ci sarà una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri della Ue a riguardo. “L’unico che tende la mano ‘all’ultimo dittatore d’Europa’ – scrive il quotidiano – è Putin. La Russia da tempo vorrebbe addirittura trasformare la Bielorussia in una sua provincia”.
I giovani bielorussi per il cambiamento. “In piazza c’è una nuova generazione, cresciuta sotto il regime, che viaggia e usa Internet. Questi giovani non si lasciano raggirare dalla propaganda, s’informano su canali alternativi a quelli ufficiali, hanno visto cosa significa vivere in un mondo civile e come dovrebbe essere anche la loro normalità. Non immaginano il futuro in un orizzonte immutabile, dove non hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni. Pretendono il cambiamento”, così la giornalista Iryna Khalip, considerata una sovversiva dal regime di Lukashenko, racconta quanto sta accadendo in Bielorussia al Corriere. Anche La Stampa si sofferma sulle proteste dei giovani, sottolineando come usino il sistema di messaggistica Telegram per sfuggire alle teste di cuoio di Lukashenko.
Intolleranza da non ignorare. “La volontà di potenza può spingersi fino a produrre un’ideologia di annientamento di chi è diverso, estraneo, visto come potenzialmente nemico. Quanti sottovalutano la violenza se ne rendono complici. Non vanno ignorati i rigurgiti di intolleranza, di odio razziale, di fanatismo”. Il monito del Capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione dell’anniversario della strage di Sant’Anna di Stazzema compiuta dai nazisti, con la collaborazione fascista, il 12 agosto 1944. E dal Comune di Stazzema il sindaco Maurizio Verona annuncia – come riporta Repubblica Firenze – l’avvio di una raccolta firme nei comuni italiani per portare in parlamento “una legge d’iniziativa popolare per modificare il Codice penale e la legge Mancino, inasprendo e rendendo certe le pene per chi venda gadget o diffonda beni e immagini con simboli e volti riconducibili al partito fascista e nazista, con pene fino a due anni per chi sgarra”.
Kamala Harris e il 2024. Diversi quotidiani italiani propongono ritratti e analisi legati alla candidata vicepresidente per i democratici Kamala Harris. “Oltre ad essere la prima donna nera, di origine indiana e caraibica, ad arrivare ad un ‘battito di cuore dalla presidenza’ – scrive il direttore di Repubblica Molinari – Harris esprime dunque una mediazione fra le diverse anime, moderata e radicale, dell’arcipelago liberal che consente a Biden di presentarsi agli elettori con l’obiettivo di riunire l’America dopo le fratture causate da Donald Trump per ‘rifare la nazione’”. Repubblica racconta il suo passato da procuratrice – su La Stampa Riotta la definisce la “magistrata di ferro” – e, in merito alla sua vita privata, scrive: “nel 2014, sposa l’avvocato Douglas Emhoff, spezzando un bicchiere con i piedi, come nel rito ebraico, religione del marito, e scambiandosi una ghirlanda di fiori, secondo il rito indù”. Sul Fatto Quotidiano invece vengono riprese delle analisi dell’israeliano Haaretz sul rapporto tra la Harris e Israele: la candidata vicepresidente si è sempre detta sostenitrice dello Stato ebraico, contestando anche l’allora presidente Obama quando fece passare la risoluzione 2334 che condannava duramente Israele sul tema degli insediamenti.
Tullio Levi, l’ultimo saluto. “Tullio Levi (1939-2020) è stata una persona poliedrica di inesauribile energia e carica vitale. Un uomo per il quale il pensiero e razione andavano sempre di pari passo. Il suo impegno nelle istituzioni ebraiche è sempre stato rivolto a promuovere la vivacità culturale e sociale della comunità ebraica al suo interno e parallelamente a trovare terreni di confronto con le istituzioni cittadine e nazionali; era infatti convinto che l’esperienza ebraica fosse un ingrediente importante per la società tutta”. Lo scrivono i figli di Tullio Levi, Filippo e Marta, ricordando il padre recentemente scomparso sulle pagine de La Stampa Torino. “Nostro padre sapeva trasmettere, entusiasmo e vitalità in tutti gli ambiti cui si dedicava. È sempre stato capace di bilanciare l’impegno pubblico e lavorativo con quello privato e personale. Attento e generoso con tutti, marito, padre, nonno affettuoso che amava la vita. Una persona del fare, capace di ascoltare e di agire senza mai prevaricare gli altri. Era difficile stargli dietro nelle sue mille iniziative così come era difficile tenere il suo passo nelle gite in montagna”.
Tensioni sul confine. Israele ha annunciato in queste ore che interromperà tutte le importazioni di carburante nella Striscia di Gaza giovedì, dopo una settimana di crescenti scontri i movimenti terroristici di Gaza. La decisione è stata presa dal ministro della Difesa Benny Gantz, dopo le consultazioni con i funzionari della sicurezza, “alla luce della continua ondata di palloncini incendiari lanciati dalla Striscia di Gaza nel territorio dello Stato di Israele, e dell’indebolimento della sicurezza e della stabilità”. Nella giornata di ieri l’aviazione militare israeliana aveva colpito diversi obiettivi di Hamas in risposta agli incendi doloso dovuti al lancio di palloncini incendiari.
Parigi, violenza antisemita. Avvenire segnala in una breve che la polizia francese sta indagando su un possibile attacco antisemita ai danni di un uomo di 29 anni in un condominio nel nord-est di Parigi. L’uomo, identificato come David, ha detto di essere stato aggredito da due persone che gli hanno gridato insulti antisemiti, gli hanno rubato l’orologio e lo hanno picchiato fino a fargli perdere i sensi nel corridoio del condominio dei suoi genitori. Il procuratore di Parigi ha aperto un’indagine.
Daniel Reichel