Fratelli

Ki am kadosh attà lÀ Elohekha uvkhà bachar À lihjot lo leam segullà mikol ha ammim asher al penè ha adamà – Poiché tu sei un popolo santo e in te ha scelto il Signore per Lui un popolo tesoro, fra tutti i popoli sulla faccia della terra”.
La parashà di Reè ribadisce ulteriormente il forte legame fra D-o, Terra e Popolo, indispensabile per una vita sicura sulla Terra di Israele lunga molti anni.
Non c’è dubbio che Mosè voglia insegnare con tutte le sue forze, prima di morire, l’amore per la terra di Israele.
Come per qualsiasi rapporto amoroso che si desideri mantenere a lungo c’è bisogno di rispetto reciproco, tanto più se l’oggetto del nostro amore ci è stato donato.
La terra di Israele deve essere meritata, la vita su di essa vissuta in modo distinto.
Uno dei concetti su cui la Torah si sofferma di più è quello dell’uguaglianza e del rispetto della persona, in particolare fra membri dello stesso popolo, fra membri del popolo ebraico.
“Banim attem lÀ Elohekhem – Voi siete figlio per il Signore vostro D-o”; quindi i figli di uno stesso padre sono fra di loro fratelli.
Questo è un concetto che la Torah ci insegna dall’inizio di essa e che viene chiaramente ribadito nella nostra parashà.

Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna