Il dispatrio secondo Meneghello

Di Luigi Meneghello (1922-2007) sono noti soprattutto altri scritti. Come I piccoli maestri, straordinaria testimonianza autobiografica della Resistenza. Nel nuovo appuntamento con “pagine-di-letteratura” Alberto Cavaglion focalizza l’attenzione però soprattutto su un altro libro, meno conosciuto: Il dispatrio.
Una riflessione su cosa significa amare il proprio Paese, ma avere anche il bisogno urgente di lasciarlo. Di trovare altrove le proprie soddisfazioni. Come fece Meneghello, legatissimo al Veneto, all’altipiano, alle terre in cui crebbe e in cui si distinse anche come combattente partigiano. Ma costretto alla scelta inevitabile di varcare nuovi confini per affermarsi in campo accademico. Nel suo caso a Reading, in Inghilterra.
Un taccuino importante, ricco di aneddoti e spunti. Anche nel segno dell’unione con Katia Bleier, sua compagna di vita, un’ebrea jugoslava sopravvissuta all’inferno di Auschwitz.

(17 agosto 2020)