“Ebrei ugandesi, diritti da far valere
Sogno di farlo nel nostro Parlamento”
Sarah Nakintu, 38 anni a dicembre, è un’assistente sociale. Per i prossimi cinque anni ha un sogno: diventare membro del Parlamento ugandese. E in questa veste battersi per un pieno riconoscimento dei diritti della comunità ebraica locale.
In piena estate, in un momento di grave crisi per la comunità, è entrata in contatto con quelli che chiama “i miei nuovi amici italiani”. Tra loro Micaela Pavoncello, guida specializzata in percorsi ebraico-romani. E Loredana Spagnoletto, consigliera della Deputazione Ebraica.
La sua richiesta d’aiuto, andata a buon fine, ha permesso alla sua famiglia e al piccolo nucleo residente nel distretto di Mokuno, di cui lei stessa è parte, di affrontare con maggiore serenità le successive giornate.
Sarah è andata casa per casa a portare cibo, candele e vino per lo Shabbat, tutti prodotti acquistati con la donazione arrivata dall’Italia. Si è poi svolta una tefillah all’aperto. La sinagoga purtroppo, racconta Nakintu, non è più accessibile: l’edificio è stato lasciato perché non c’erano più soldi per pagare l’affitto.
L’ebraismo ugandese presenta diversi volti: Sarah appartiene alla comunità che si riconosce nell’ortodossia ebraica. Alcuni membri hanno fatto l’Aliyah e stanno compiendo un percorso di studi religiosi in Israele. In altri casi il ministero dedicato all’immigrazione si è invece riservato di fare ulteriori approfondimenti.
“Se eletta – racconta Sarah a Pagine Ebraiche – cercherò di far valere le nostre istanze. Molti di noi sognano infatti di andare a vivere, prima o poi, in Israele. Spero che la situazione possa sbloccarsi al più presto. Siamo ebrei al cento per cento”.
In questa complessa situazione, aggravata dall’emergenza sanitaria, anche la campagna elettorale diventa una sfida. Dai gadget alle t-shirt personalizzate, il costo rischia di essere importante. “Spero – dice Sarah – che anche dall’Italia qualcuno mi aiuti”.
(Nell’immagine Sarah Nakintu insieme ad alcuni giovani ugandesi per una campagna di sensibilizzazione contro la barbara pratica di sacrifici di minori)