Contenere il ritorno del virus
In questo periodo di fine vacanze, il dato sui contagi dovuto al virus Covid-19 è tornato a salire a livelli di guardia, raggiungendo gli oltre mille positivi. I quotidiani analizzano la situazione e cercano di capire, attraverso gli esperti, i motivi di questo nuovo aumento e quanto ci dobbiamo preoccuparci. “Più positivi, ma meno gravi. Possiamo ancora evitare la seconda ondata”, spiega al Corriere Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità. Al quotidiano Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani, spiega di essere preoccupato perché “si iniziano a vedere i primi casi di giovani che contagiano genitori e nonni. In questa fase il rischio si nasconde proprio all’interno della famiglia”. Per lo pneumologo Sergio Harari, firma del Corriere, “la crescita esponenziale dei contagi da Sars-CoV 2 alla quale stiamo assistendo è figlia del processo diffuso di rimozione collettiva di queste ultime settimane, come se la pandemia fosse finita o quasi con il termine del lockdown”. Serve, aggiunge Harari, “un nuovo scatto di solidarietà e civismo”. Rispetto alla crisi sanitaria rimane inoltre aperto il dibattito sulla riaperture delle scuole, al centro di un editoriale a firma di Maurizio Molinari, direttore di Repubblica. Molinari fa un quadro internazionale rispetto alla risposta del mondo dell’educazione e riprendere tra gli altri l’esperienza israeliana con le parole di Rebecca Nussbaum, insegnante di liceo a Gerusalemme: “abbiamo sbagliato a riaprire senza prevedere l’obbligo delle mascherine e senza organizzare bene la suddivisione degli alunni in piccoli gruppi”.
Bielorussia, dittatura che resiste. Aleksandr Lukashenko, spesso definito dai quotidiani come l’ultimo dittatore della Bielorussia, ha annunciato di non avere nessuna intenzione di cedere di fronte alle proteste di piazza. “La crisi finirà presto, credetemi” il suo avvertimento, visitando una base militare vicino al confine con la Polonia. L’Ue ha minacciato sanzioni alla Bielorussia per colpire il potere di Lukashenko che però, sottolinea Sergio Romano (Corriere), può contare sulla Russia: per risolvere la crisi, scrive l’ambasciatore, l’Europa dovrà trattare anche con Putin.
Tensioni di confine. Ore di tregua tra Israele e Hamas dopo gli scontri innescati dal nuovo lancio di razzi e di palloncini incendiari da Gaza. “Non resteremo a guardare Hamas fuori controllo” le parole del presidente israeliano Reuven Rivlin in un’intervista al Jerusalem Post, ripresa oggi dall’Osservatore Romano. L’esercito, ha sottolineato Rivlin, “risponderà con forza e determinazione” e continuerà “anche se saranno necessari tempo e pazienza fino al ritorno della calma”.
La Germania e la storia ebraica. Riapre il Museo ebraico di Berlino, il più grande d’Europa, dopo tre anni di lavori con una mostra permanente rivoluzionata, più attenta agli aspetti culturali dell’ebraismo, all’interazione tra ebrei e cristiani in mille anni di storia tedesca. Lo racconta un ampio articolo pubblicato oggi da Repubblica. “È sempre ipnotico attraversare i piani nel meraviglioso edificio di Libeskind, affacciato sull’esterno attraverso feritoie che è facile associare alle profonde ferite inflitte dalla Germania agli ebrei. Inevitabilmente una parte importante dell’esposizione è dedicata alla Shoah”, spiega la corrispondente Tonia Mastrobuoni. “Le sezioni più innovative sono quelle dedicate ai culti e alle relazioni tra cristiani ed ebrei. – aggiunge la giornalista – Proprio perché tutti i tedeschi sanno cos’è la Shoah, ma pochi sanno come si legge la Torah durante le funzioni religiose o cos’è la zedaqa, l’imperativo a donare, o come si rispetta lo shabbat e perché il cibo degli ebrei deve essere kosher, il museo mette insieme pannelli interattivi, video e testimonianze che lo spiegano approfonditamente”.
La Bibbia e il significato del deserto. “Nel cuore del deserto le parole scendono dall’alto. II deserto mette a nudo il limite umano e perciò dischiude al divino”, così Piero Stefani approfondendo oggi sul Corriere La Lettura il significato del deserto nella tradizione biblica a partire dall’esodo ebraico.
Attacco antisemita in Austria. Elie Rosen, presidente della comunità ebraica di Graz, in Austria, è stato aggredito ieri da uno sconosciuto armato con una mazza da baseball. Il giurista 49enne stava lasciando la comunità a bordo della sua auto quando è stato avvicinato dall’aggressore. È sceso dall’auto per chiedergli che cosa volesse, ma quando questi ha cominciato a picchiarlo, è riuscito a evitare i colpi e a chiudersi in macchina. L’uomo ha continuato a colpire l’auto e poi è scappato in moto. La polizia ha disposto la protezione personale per il presidente della comunità ebraica e per la sinagoga di Graz (Avvenire). Intanto sempre in Austria, il Giornale riporta del Festival di Salisburgo, che compie 100 anni quest’anno e ha deciso di festeggiarli onorando le vittime del nazismo.
Riflessioni sulla Memoria. Furio Colombo sul Fatto Quotidiano riflette sul significato della Memoria della Shoah a partire da un’analisi di Ernesto Galli Della Loggia: “Siamo stati forse vittime di un abbaglio quando abbiamo creduto che ricordare e illustrare di continuo il male servisse a generare il bene. – scrive la firma del Corriere – Invece è probabilmente vero l’opposto. Così si finisce per generare non altro male ma qualcosa di peggio: l’indifferenza e l’impotenza da cui spesso siamo avvolti”. Per Colombo la critica di Galli Della Loggia non può essere liquidata ma apre domande sul “come ricordare”.
Daniel Reichel