Miriam Jarè (1947-2020)
“Teneva testa a tutti i direttori e i capi della tipografia solo con la sua bravura e il suo carattere”.
È il commosso ricordo che la Gazzetta di Mantova fa di Miriam Jarè, storica poligrafica del quotidiano ed attiva esponente della Comunità ebraica locale (di cui è stata per vari anni Consigliera). Entrata al giornale cittadino come dattilografa, fu in seguito nominata capoturno. Un ruolo di assoluta centralità nel destino del giornale. Solo dopo il suo rigoroso controllo quella e altre testate del gruppo potevano infatti andare in stampa. La Gazzetta, per esprimere il suo lutto, ha dato grandissima evidenza alla notizia. Già dalla sua prima pagina, dove appare anche un ricordo del direttore Paolo Boldrini. “Veloce ed efficiente – scrive – aveva quella capacità preziosa di capire al volo quale fosse il problema e di trovare subito una soluzione. Qualità rara, insieme ad altre, che la portarono a ricoprire incarichi di responsabilità”. Boldrini aggiunge poi: “Non amo le sviolinate, ma ora posso dirlo: era la più brava, senza ombra di dubbio, e questo 2020 ora è ancora più triste”.
In lutto anche Emanuele Colorni, il presidente degli ebrei mantovani: “Mi ha aiutata tantissimo, lucida, pertinente, veloce nel pensiero e nell’azione. Era molto colta, attenta e sempre al corrente di tutto quello che veniva scritto su Israele e non solo. Parlavamo volentieri di libri”.
I funerali di Miriam Jarè si svolgeranno domani mattina alle 10.30, al cimitero ebraico cittadino. Sia il suo ricordo di benedizione.
(Miriam Jarè, in primo piano, assieme a una giornalista della Gazzetta di Mantova)
(30 agosto 2020)