Viaggio alla fine del millennio

Ho da poco finito di leggere un libro straordinario, Viaggio alla fine del millennio, di Abraham B. Yehoshua. Ambientato nel 999, racconta un mondo colorato, pieno di tradizione, in cui l’ebraismo è gioia e condivisione. Una vivacità che risalta e commuove. Specie se confrontata alla cupezza che avvolgeva allora l’Europa in attesa di una fantomatica fine del mondo che avrebbe, come noto, scatenato alcuni dei più barbari istinti.
L’ebraismo sefardita descritto da Yehoshua è un mondo intrigante, in cui l’Halakhah è al centro ma anche in cui costante è lo sforzo di adattarla alle situazioni contingenti. In quel mondo, costretto a confrontarsi in seguito con terribili prove e persecuzioni, c’è una parte delle nostre radici. Questo libro, pur essendo un romanzo, ci aiuta a riscoprirle.
Una prova letteraria che è in qualche mondo il contraltare alle grandi narrazioni del mondo yiddish. Tra i libri che più ho amato, espressione dell’ebraismo dell’Est Europa, ci sono A oriente del giardino dell’Eden e La famiglia Karnowski, entrambi di Israel Joshua Singer. Testi illuminanti per capire il complesso passaggio dalla società degli shtetl, spesso rigida e oscura, a una modernità ricca sì di opportunità ma anche di tante sfide che più volte, e purtroppo non solo nelle pagine di un libro, hanno messo in pericolo la difesa della propria identità ed ebraicità.
Yehoshua e Singer: due autori da tenere sempre sul proprio comodino.

Rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Bologna

(30 agosto 2020)