Identità ebraica italiana

Esiste più di una identità ebraico italiana, o italiana ebraica, della nostra generazione che ha vissuto il Dopoguerra ed è nata dopo la fondazione dello Stato d’Israele.
Se molti dei nostri figli oggi hanno scelto di tornare in Israele e in molti casi di arruolarsi volontariamente nell’esercito di difesa Zahal, questo lo si deve sicuramente alle scuole ebraiche e ai centri giovanili che non hanno mai smesso di trasmettere quei valori che caratterizzano la generazione stessa, dor hemsheh, quella discendenza cresciuta con le proprie battaglie civili, politiche e identitarie, dentro e fuori la Comunità di appartenenza.
Ogni epoca ha avuto i suoi leader, i suoi massimi rappresentanti, più o meno riconosciuti come tali, che anche inconsapevolmente hanno lasciato una traccia ed un modello a cui far riferimento. Elio Toaff, Bruno Zevi e Arrigo Levi, con le loro diverse esperienze e vicissitudini, sono stati sicuramente i rappresentanti più alti di una di queste identità italiane ebraiche od ebraiche italiane che dir si voglia, che hanno dato un indirizzo storico educativo e formativo alle generazioni successive. Ognuno con la sua storia, provenienti da tre regioni diverse, con tre ebraismi vissuti diversamente, uniti da una forte cultura italiana, socialista o mazziniana, repubblicana e antifascista, accompagnata da uno spirito profondamente sionista che ha dimostrato a chi ancora avesse qualche dubbio, come si può avere più identità, non in contrasto fra loro, che insieme fanno la ricchezza della presenza ebraica in Italia da oltre duemila anni ininterrottamente. Si può essere ebrei, italiani e sionisti contemporaneamente, senza contraddizione alcuna, senza dover dare priorità, senza dover scegliere fra queste. Questo è l’insegnamento dei nostri tre leader ormai scomparsi, Toaff, Zevi e Levi, rappresentanti dell’ebraismo italiano seppur molto diversi fra loro. Ed è grazie a loro, che la nostra identità è vista come una ricchezza e non come una contraddizione che ci costringe ad una scelta.

Dario Coen