Giornata della Cultura Ebraica
“Roma, un percorso di 22 secoli”
Il 20 settembre di 150 anni fa la breccia di Porta Pia apriva una nuova fase non solo nella storia d’Italia, ma anche in quella, già allora bimillenaria, della Comunità ebraica romana.
Il nuovo corso portava infatti diritti, libertà, emancipazione. Con il crollo dello Stato pontificio si chiudeva l’epoca del Ghetto, e contestualmente se ne inaugurava una di crescenti opportunità.
È partito da questo snodo storico il racconto dei “percorsi ebraici” che fanno di Roma la principale protagonista della ventunesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica promossa in tutto il Paese dall’UCEI e di cui la più antica Comunità della Diaspora è capofila per l’Italia. Eventi in presenza, ed eventi in digitale. Un doppio binario di racconto, nel pieno rispetto della normativa vigente per il contrasto al Covid-19.
Il via al Palazzo della Cultura, con il benvenuto dei leader comunitari e l’intervento dei rappresentanti istituzionali accorsi. A sostegno dell’iniziativa anche i messaggi (letti nel corso della mattinata) che sono stati inviati dal Capo dello Stato Sergio Mattarella e dai ministri Luciana Lamorgese e Dario Franceschini.
“Quando il tema ‘Percorsi ebraici’ è emerso ci siamo sentiti immediatamente coinvolti. Alle spalle abbiamo infatti una storia di 22 secoli, che abbiamo cercato di sviluppare valorizzandola in tutte le sue sfaccettature”, ha esordito la Presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello. Il suo invito, nel solco dell’appuntamento odierno, è quello di “continuare a incontrarci, non solo in questa Giornata, per camminare sempre insieme”.
“Siamo felici ed orgogliosi di poter celebrare una nuova edizione della Giornata a rimarcare, anno dopo anno, che la cultura ebraica è parte del contesto culturale italiano”, ha poi affermato la Presidente UCEI Noemi Di Segni. “Cultura intesa nella sua accezione più ampia e più estesa nell’arco della storia. Per affermare che a fianco al monito di non dimenticare e quello della Memoria di quanto avvenuto nel buio della Shoah, vi è un altro monito: l’ebraismo non è solo Shoah, pogrom e persecuzioni. È vita, ieri ed oggi”.
Secondo il rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, “essere qui oggi è una prova di coraggio e inoltre la dimostrazione di una volontà di andare avanti”. Il rav ha poi parlato della Giornata come di un appuntamento prezioso per presentare alla società le varie sfaccettature e complessità dell’ebraismo. Una complessità da abbracciare in senso ampio. E quindi, ha chiosato, “nelle sue stranezze e nel suo fascino”.
A ricordare il legame tra gli ebrei romani e la città è stata poi la sindaca Virginia Raggi. “In quest’anno così particolare questa ripartenza assume un significato speciale”, la riflessione della prima cittadina della Capitale. Per Raggi, che ha ricordato i molti impegni congiunti per fare della Memoria un patrimonio vivo, “una presenza che è da stimolo per tutti noi e che ci dimostra come la cultura sia il primo antidoto all’odio”.
“Questa Giornata ci ricorda che i simboli dell’identità sono nei luoghi, nei percorsi”, ha poi sottolineato il ministero per gli Affari Europei Vincenzo Amendola. Un’identità, ha poi aggiunto, da intendersi in senso europeo. “Oggi – ha affermato – siamo qui per ricordarci che diversità è complessità, che diversità significa rispetto”. Un tema che, ha sottolineato Amendola, vede il governo attivo su vari fronti: dalla lotta all’odio alla definizione dell’Ihra, per arrivare alla nomina della coordinatrice nazionale contro l’antisemitismo Milena Santerini.
Il via alla Giornata con itinerario in bicicletta nei luoghi della Roma ebraica “dalle origini ad oggi”. È seguita una visita al quartiere in giudaico-romanesco, in compagnia di Alberto Pavoncello. Dopo gli interventi istituzionali, introdotti dalla direttrice del Centro di Cultura Miriam Haiun, al Palazzo della Cultura si sono tenute alcune conversazioni: “Il popolo del libro: Tanach, Talmud e Zohar”, con Giulio Busi, rav Benedetto Carucci Viterbi e rav Riccardo Di Segni, moderati da Sandro Di Castro; “Comunità ebraica di Roma: passato e presente”, con Serena Di Nepi, Gabriella Yael Franzone, Shalom Hazan e David Meghnagi, moderati da Paolo Conti. A seguire, al Museo ebraico di Roma, con la collaborazione della Fondazione Museo della Shoah, svelamento della scultura di Antonietta Raphaël “Le tre sorelle”.
Numerosi anche gli appuntamenti del pomeriggio (clicca qui per il programma completo).
(6 settembre 2020)