Conte vola a Beirut

Dopo Macron, anche Conte in arrivo a Beirut dove oggi inaugurerà l’ospedale italiano che curerà i feriti dell’esplosione al porto. L’obiettivo della visita, racconta La Stampa citando Palazzo Chigi, è dunque anche quello di “valorizzare la solidarietà italiana, oltre al contributo ‘per la sicurezza’, con la partecipazione alla missione Onu Unifil, e a quella bilaterale con le Forze armate libanesi Minbil”. Roma, si legge, “vuole anche ‘incoraggiare le forze politiche a superare le divergenze per dare vita a un esecutivo in grado di affrontare le difficili sfide’ che attendono il Paese”. Nella giornata di domani il premier vedrà il presidente Michel Aoun, il primo ministro dimissionario, Hassan Diab, e il successore Mustafa Adib. 

Italia sconvolta per il pestaggio a morte del 21enne Willy Monteiro Duarte, ucciso in un raid organizzato nel corso principale di Colleferro. Per uno dei quattro fermati, scrive Repubblica, “si profila il cambio del capo d’imputazione: da omicidio preterintenzionale a volontario”. A inchiodarlo il racconto di due testimoni “che hanno visto come ha colpito Willy, già fiaccato dalle percosse, prima di lasciarlo steso sull’asfalto: prima un calcio alla pancia (‘tipo mossa di karate’), poi un pugno alla testa”. 
“Corpi come armi: così si alimenta il mito fascistoide”: è il titolo di una riflessione di Massimo Recalcati, su La Stampa, su quanto accaduto. 

Per restare su temi affini: Il Fatto Quotidiano, con una recensione di Gad Lerner, segnala l’uscita del manuale Antifascismo quotidiano coordinato dall’ex presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia. Nel volume un gruppo di giuristi, ex magistrati e avvocati ha passato in rassegna la legislazione vigente per segnalare, come dice il sottotitolo del libro, “gli strumenti istituzionali per il contrasto a neofascismi e razzismi'”. 

Avvenire informa in breve sul coprifuoco notturno imposto in Israele a 40 centri con i più alti livelli di contagio da Covid. “So che queste restrizioni non sono facili da sopportare, ma nella situazione attuale non c’è modo di evitarle”, le parole del premier Benjamin Netanyahu.
 
Su Avvenire troviamo anche alcune considerazioni del direttore Marco Tarquinio sul film “Non odiare”, in concorso a Venezia, che racconta la storia di un medico ebreo che non soccorre un neonazista, lo lascia morire, ma è poi preso dal rimorso. “È un bene – scrive Tarquinio – che nuovi film tornino a nutrire la nostra memoria e la nostra riflessione, che riescano a emozionarci e ci spingano a dibattere e a consentire e a dissentire”. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(8 settembre 2020)