Letture facoltative
Oggetti nella Storia

Neil MacGregor, che ha diretto il British Museum dal 2002 al 2015, nel 2010 ha curato per la BBC una serie radiofonica sulla “Storia del mondo in 100 oggetti”: cento conversazioni, ciascuna su un oggetto della collezione del museo londinese, in grado tutte insieme di raccontare la storia, se non proprio del mondo, almeno dell’uomo. Il successo del programma ha convinto l’autore a tradurre le conversazioni in volume, che in Italia è stato pubblicato da Adelphi. Si va da un utensile da taglio di due milioni di anni fa rinvenuto in Tanzania fino a una carta di credito islamica e a un set di lampada solare e accumulatore di produzione cinese passando attraverso meraviglie di imperi antichi e moderni, oggetti di lusso e di uso quotidiano. L’oggetto numero 62, per esempio, è un astrolabio ebraico in ottone fabbricato in Spagna a metà del Trecento. Due altri manufatti provengono dal territorio dell’odierno stato di Israele e dalla Cisgiordania. Si tratta del numero 7, la statuetta degli amanti di Ain Sakhri, scoperta presso Betlemme e risalente al 9000 a.C., e del numero 36, la Coppa Warren, un recipiente della prima età imperiale romana che ritrae scene erotiche omosessuali rinvenuto a Bittir, non lontano da Gerusalemme. Non deve stupire che entrambi questi oggetti appartengano a civiltà diverse da quella ebraica antica, che peraltro ha lasciato relativamente poche tracce materiali: sono prodotti che testimoniano incontri, scontri e spostamenti di culture e tradizioni differenti. L’accostamento di prodotti che originano da tempi e luoghi lontani gli uni dagli altri in un libro e in un museo è una miniatura di una più grande immagine, quella della storia dell’uomo, che origina dal contatto fecondo, anche se non sempre pacifico, tra gruppi diversi.

Giorgio Berruto