“Nuovo machazor, un segno di vitalità”
“Trovo significativo che anche in questo momento così particolare la Comunità di Firenze abbia scelto di investire su educazione, radici, consapevolezza. Un lavoro che andrà davvero a beneficio di tutti”.
Il rav Amedeo Spagnoletto presenta così il nuovo machazor (libro di preghiera) per Rosh Hashanah, il capodanno ebraico, realizzato seguendo quello che è l’uso locale. Curato dallo stesso rav, già rabbino capo del capoluogo toscano e oggi direttore del Meis, è il risultato di una stretta collaborazione con il Consiglio comunitario, il suo successore, rav Gadi Piperno, alcuni esperti di minhag fiorentino che si sono prestati a rivederlo con attenzione.
Il machazor sarà presentato nel pomeriggio, insieme a un siddur per ragazzi recentemente pubblicato in occasione di un bar mitzvah svoltosi a Firenze, nel secondo giorno di Shavuot: a raggiungere la maggiore età religiosa era stato allora il tredicenne Elia Yaakov Catalucci.
“Con questo volume – spiega rav Spagnoletto a proposito del machazor – giunge a compimento l’opera iniziata oltre un decennio fa da rav Umberto Sciunnach: raccogliere e pubblicare in modo ordinato i formulari ad uso della Comunità di Firenze”. Punto di riferimento, come nel caso di un precedente machazor relativo a Yom Kippur, un codice ad uso del chazan copiato da Shelomò ben Zion Orvieto nel 1883, subito dopo l’inaugurazione della sinagoga di via Farini, “con le note integrative che sono state via via apposte a margine”, e “il quaderno manoscritto sui minhagim del tempio grande scritto da rav Elia Samuele Artom” durante il suo magistero tra il 1926 e il 1934. Si colma così un vuoto importante. “Fino a pochi anni fa – scrive rav Piperno nell’introduzione – il pubblico doveva servirsi di libri risalenti all’800 o a testi non perfettamente aderenti all’uso attuale. Grazie all’opera di rav Sciunnach z”l e rav Spagnoletto, gli ebrei fiorentini possono oggi disporre di un testo moderno e guidato, per poter seguire e comprendere le tefillòt in modo più efficace e consapevole”. Il presupposto per lasciare un segno positivo: “Affinché l’anno nuovo si possa rivelare coerente con i nostri desideri – aggiunge infatti il rav Piperno – dobbiamo assumerci la responsabilità di contribuire con il nostro comportamento al miglioramento del mondo intero. Che questo machazor possa aiutarci ad affrontare questo giorno così importante in modo intenso e proficuo”.
A stampare il machazor così come il siddur per bambini è l’editore Morashà.
(14 settembre 2020)