Sciascia e lo smemorato di Collegno
“Il 10 marzo del 1926, alle 9.50 il custode del cimitero israelitico di Torino, Tommaso Cibrario, vede un uomo d’aspetto miserabile avviarsi frettoloso e guardingo verso l’uscita. Poiché dai primi del mese basi funerarie di bronzo erano scomparse dalle tombe di quel cimitero, il custode ebbe il sospetto che quell’uomo ne avesse appena trafugata una”. Da questo episodio, con protagonista il cosiddetto smemorato di Collegno, prende il via la riflessione-inchiesta di Leonardo Sciascia in Teatro della memoria (Adeplhi). Quali sono le implicazioni, secondo Sciascia, di questo avvenimento che prende il via nell’antico cimitero ebraico di Torino e nel pieno della fascistizzazione dell’Italia? Lo spiega il critico Alberto Cavaglion nella nuova puntata di pagine di letteratura.