L’Italia ebraica e il 5781

Sono numerosi i messaggi d’augurio per il nuovo anno pervenuti in questi giorni da tutta l’Italia ebraica. Ve ne proponiamo alcuni. 

Un anno per la speranza
Si conclude un anno terribile per l’umanità, che ha vissuto un’esperienza globale che con ogni probabilità ha toccato le nostre vite in modo radicale, modificando la nostra visione del mondo, le nostre priorità, le nostre aspettative. Tutti noi, sperando che questo momento arrivi quanto prima, si interrogano su come sarà il dopo. Un pensiero speciale, in queste ore che ci separano dall’inizio dell’anno, va ai miei colleghi rabbanim e a quanti si occupano della cosa pubblica, che in queste settimane hanno dovuto assumere delle decisioni molto difficili per conciliare le tradizioni e una situazione nuova per tutti nell’organizzazione delle tefillot nei vari batè ha-keneset in piena sicurezza. Shanà tovà a tutti!

Rav Ariel Di Porto, rabbino capo di Torino 

Un anno per la rinascita 

Rav Daniel e Syme Touitou augurano a tutti gli ebrei d’Italia un anno di molte nascite fisiche e rinascita spirituale, senza troppe preoccupazioni di salute, per dedicarci pienamente a coltivare e vivere quello che siamo: il Popolo di Dio. Con molta gioia e orgoglio. 

Rav Daniel Touitou, rabbino capo di Venezia

Un anno per la solidarietà 

Carissimi in questi mesi trascorsi abbiamo purtroppo dovuto affrontare situazioni a noi sconosciute che ci hanno messo duramente alla prova, sia come singoli che come Comunità. Quello che ho più apprezzato in queste difficoltà è stato la rinascita del vero spirito comunitario, la voglia di aiutare il prossimo, di stare vicino ai propri cari, magari anche solo in maniera virtuale. Il virus ci ha insegnato che tutti siamo deboli e che tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri. In questo nuovo anno che sta per iniziare la mia speranza è che continueremo a dare valore all’altro, a dare a chi ha bisogno, ad aiutare che è meno fortunato ed ad avere la piena consapevolezza di quanto importante per tutti sia la vita comunitaria.
Shanà Tovà a voi e alle vostre famiglie. 

Vittorio Mosseri, presidente Comunità ebraica di Livorno 

Un anno per l’unione 

Care amiche e cari amici, il 5781 si apre con la necessità di riflettere profondamente su quello che abbiamo passato raccogliendo l’opportunità di far crescere la forza di sognare un futuro per la nostra Italia, per la nostra città, per le nostre Comunità. Oggi ognuno di noi ha modificato modalità consolidate di vita e ogni persona ha cominciato a vedere le stesse cose di ieri con occhi diversi, dando importanza a ciò che non lo era, riconoscendo il valore del rispetto verso gli altri oltre che per se stessi. L’auspicio è che resti forte in noi il desiderio di unione e, uniti, lavorare per un futuro certo, per un futuro migliore. Che quest’anno possa iniziare con l’idea di essere parte di Comunità in cui gli aspetti sociali saranno il denominatore comune di crescita e sviluppo, con l’idea che ne usciremo tutti più forti, con priorità e stili di vita evoluti, sapendo riconoscere la bellezza di condividere insieme momenti di quotidianità e di festa. Kadima! Avanti!

Daniele De Paz, presidente Comunità ebraica di Bologna 

Un anno per la responsabilità 

Nel giorno di Rosh Hashanà festeggiamo il “compleanno” dell’essere umano, quell’Adàm creato solo (uomo e donna), affinché ogni individuo possa dire “per me è stato creato il mondo” e di conseguenza senta su di sé la responsabilità del mondo intero.
Nel giorno del giudizio ci viene chiesto proprio questo: se il mondo fosse stato creato solo per te, avresti saputo mantenerlo? Nel periodo che stiamo attraversando questa assunzione di responsabilità verso i nostri simili e verso il mondo intero dà un senso molto particolare e profondo al nostro percorso di teshuvà. Che il Signore illumini il nostro cammino e ci dia un anno di salute e prosperità. 

Elio Carmi, presidente Comunità ebraica di Casale Monferrato
Rav Gadi Piperno, rabbino di riferimento 

(17 settembre 2020)