Memoria, pagine per conservarla
pagine per difenderla

Un libro tenero, delicato, nato durante il lockdown per non interrompere il flusso costante della memoria.
Si condensa così I racconti di Matilde (edito dall’Associazione Acribia) di Ermanno Tedeschi presentato durante l’ultima giornata della Festa del Libro Ebraico organizzata dal Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.
Ad introdurlo, il presidente del Meis Dario Disegni: “Leggendo il libro scritto da Ermanno Tedeschi, la commozione si mescola con la tenerezza con la quale viene raccontata la storia di una bambola testimone di un momento drammatico come quello delle Leggi razziali del 1938. La lente tutta particolare determinata dal punto di vista di un giocattolo fa emergere una nuova narrazione. È particolarmente toccante infine presentare questo volume proprio a Ferrara, città di origine del padre di Ermanno scomparso solo qualche mese fa”.
A questo ricordo si ricollega l’avvocato Marcello Sacerdoti: “Conservo ancora il regalo del padre di Ermanno per il mio bar mitzvah, una bellissima racchetta da tennis – un dono particolarmente emblematico per la Ferrara dei Finzi-Contini -; proprio per questo voglio che adesso la mia racchetta si ricongiunga alla bambola Matilde e voglio donarla ad Ermanno”. A chiudere sono le parole commosse di Tedeschi dopo l’inaspettato regalo, che rievoca la sua passione da collezionista oltre che di opere d’arte anche di giocattoli: “A me non interessa solo un gioco in quanto tale: una bambola o un orsacchiotto rappresentano un potente strumento della memoria, aiutano a non dimenticare”.

Memoria, satira e riflessioni acute sono state il tema centrale del secondo e ultimo appuntamento della giornata: la presentazione di Olocaustico (Ed. Giuntina), opera prima dello scrittore e regista Alberto Caviglia. A discuterne con l’autore, le amiche di sempre Micol Temin, responsabile degli eventi del Centro di Cultura Ebraica di Roma, e Michelle Nahum Sembira, che con il Miur lavora ad un progetto sulla Memoria della Shoah dedicato ai ragazzi delle scuole. “Tutta l’idea del libro – ha spiegato Caviglia – è nata dall’inquietudine crescente di fronte alla proliferazione di fake news e del negazionismo”.
Al centro della trama, David Piperno, ebreo romano e aspirante regista, che per inseguire il suo sogno contribuisce sbadatamente a negare la Shoah.
La domanda finale è obbligata: dopo il successo del mockumentary “Pecore in erba” presentato a Venezia, un film tratto da “Olocaustico” è in programma? “Sicuramente so chi potrebbe interpretare il protagonista… – scherza Caviglia – me stesso ovviamente!”.

Entrambe le presentazioni sono disponibili su YouTube cliccando qui e qui.