Il sionismo internazionale a confronto

Le sfide della pandemia per le comunità ebraiche mondiali e per Israele sarà uno dei temi centrali del primo Congresso sionista mondiale tenuto interamente online. A causa delle restrizioni legate al coronavirus, infatti, l’assise che raccoglie rappresentanti del mondo ebraico provenienti da oltre 30 paesi si terrà dal 20 al 22 ottobre su una piattaforma digitale. “Sionismo significa fare l’impossibile, e noi stiamo lavorando in questa direzione”, ha spiegato Avraham Duvdevani, attuale presidente dell’Organizzazione Mondiale Sionista, in una recente intervista. “Incoraggiare e promuovere l’aliyah, sviluppare nuove comunità in tutta Israele, educare la prossima generazione sull’importanza del sionismo e sulla centralità di Israele per l’ebraismo, e assicurare che la lingua ebraica sia compresa e parlata dagli ebrei di tutto il mondo”, sono gli obiettivi dell’Organizzazione sionista mondiale, ha sottolineato Duvdevani, che nel primo giorno dell’assemblea passerà le redini al suo successore, eletto dai 740 delegati connessi online. Dopo il voto inizieranno le sessioni di lavoro del trentottesimo Congresso sionista mondiale, inaugurate dai discorsi del Presidente d’Israele Reuven Rivlin (nell’immagine durante la prima “Conferenza Herzl sul sionismo contemporaneo” organizzata a Gerusalemme nell’ottobre 2019) e dal Premier Benjamin Netanyahu. Tra gli interventi previsti nella giornata d’apertura (qui il programma completo), anche quello della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni legato alla commemorazione delle vittime del Covid-19 nel mondo. A seguire, la conferenza del filosofo francese Bernard-Henri Lévy su “Responsabilità reciproca e Aliyah”.