L’Italia in semi-lockdown

A partire da oggi e fino al 24 novembre in Italia sarà applicato un semilockdown. Nel nuovo Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio Conte è stata infatti prevista la chiusura di molte attività – palestre, piscine, cinema, teatri, sale da concerto e fiere – e l’obbligo per bar e ristoranti di terminare il servizio alle 18. Una decisione che sta creando molto malcontento come si comprende dalle prime pagine dei quotidiani italiani: “L’Italia si spegne alle 18, scoppia la rivolta”, il titolo d’apertura de La Stampa; “Italia chiusa la sera, divieti e proteste”, quello del Corriere, mentre Repubblica si concentra su un settore: “Covid, la rivolta della cultura”, evidenziando la richiesta del mondo della cultura, dai teatri ai cinema, di rimanere aperti. Intanto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri annuncia un “contributo a fondo perduto a 350 mila imprese, superiore a quello dal decreto Rilancio” (“subito aiuto cash a fondo perduto per i settori colpiti dal mini lockdown”, spiega il Sole 24 Ore), mentre è stata estesa la cassa integrazione. Intanto in tutta Europa la situazione è critica: la Francia domenica ha raggiunto il numero record di contagi, 54mila; la Spagna è stato il primo paese europeo a superare il milione di contagiati e ha dichiarato lo Stato d’emergenza; in Belgio i medici parlano di strutture sanitarie in sovraccarico e di situazione catastrofica; negli Stati Uniti, nell’entourage del vicepresidente Mike Pence diversi collaboratori sono stati contagiati, così come in Italia, dove positivi sono risultati il portavoce del Capo dello Stato, Giovanni Grasso, e quello di Palazzo Chigi, Rocco Casalino.

Pericolo turco. Per il quotidiano Le Figaro il presidente turco Erdogan sta cercando di mobilitare “gli islamisti contro la Francia”, usando la religione per rafforzare i suoi piani di influenza regionale, dalla Libia al Mediterraneo orientale, all’Asia centrale. “Le parole di Erdogan hanno aperto un varco nel mondo musulmano”, scrive Repubblica. In particolare, spiega la Stampa, “a dar manforte a Erdogan è arrivato il premier pachistano, Imran Khan, stretto alleato di Ankara e noto anche per le sue posizioni a favore dei Taleban, che ha accusato Macron di ‘incoraggiare l’islamofobia’ e di attaccare l’islam ‘senza averne nessuna comprensione’. Sulla stessa linea Hamas. Militanti sono scesi in piazza a Gaza, nei Territori e a Giaffa. A Tel Aviv 200 persone hanno protestato davanti all’ambasciata francese”. “L’Occidente fermi Erdogan. Siamo vittime di pulizia etnica”, è invece l’appello del leader delle Forze Democratiche Siriane Abdi Kobane, intervistato da Repubblica.

Germano Nicolini (1919-2020). È morto sabato a Correggio (Reggio Emilia), Germano Nicolini, 100 anni, “Diavolo” comandante partigiano leggendario e ingiustamente accusato (stando in carcere 10 anni) dell’uccisione di don Umberto Pessina. “Ufficiale dell’esercito durante il conflitto, nel ’43 fu arrestato a Roma dai nazisti ma riuscì a scappare, per entrare di lì a poco nel battaglione Sap della brigata Fratelli Manfredi, di cui assunse il comando. – il racconto de La Stampa – Coinvolto in diversi scontri a fuoco coi nazifascisti in terra emiliana, fu ferito due volte. A guerra finita poi scongiurò esecuzioni sommarie di prigionieri repubblichini, come quando, da responsabile del carcere di Correggio, il 27 aprile 1945 respinse l’assalto di partigiani che volevano farsi giustizia da sé”.

La politica estera, se vince Biden. Non ci saranno grandi rivoluzioni, soprattutto in Medio Oriente, in caso dovesse vincere Biden la presidenza degli Stati Uniti (che, scrive Riotta su La Stampa, può contare sul voto e la mobilitazione delle donne). Lo scrive l’analista Ian Bremmer sul Corriere della Sera, analizzando il quadriennio Trump e soffermandosi su cosa potrebbe cambiare, in materia estera, in caso di un presidente democratico. “Un eventuale governo Biden accetterà, senza darlo troppo a vedere, i contorni del nuovo Medio Oriente tracciati sotto Trump (la normalizzazione dei rapporti tra Emirati Arabi, Bahrain e Israele resta infatti un grande successo del governo Trump, benché sia passato quasi inosservato nelle ultime settimane). – scrive Bremmer – Gli Stati Uniti, sotto la guida di Biden, proseguiranno nella linea dura contro la Cina, sostenuta da entrambi gli schieramenti politici americani”.

Neofascisti in piazza. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sugli scontri avvenuti nel centro della Capitale durante una manifestazione con centinaia di persone, tra cui militanti di Forza Nuova, scese in piazza per contestare il “coprifuoco” e la “dittatura sanitaria”. Quattro persone sono state arrestate sabato sera, racconta Repubblica Roma, facendone un breve profilo. “Sono giovani sui vent’anni: orbitano intorno alla galassia nera che ha colonizzato con le proprie sedi il fazzoletto di città stretto tra l’Appio e San Giovanni”.

Progressismo da difendere. Nel suo inserto del lunedì, il Foglio riprende un articolo contro la woke culture dell’ex editorialista del New York Times Bari Weiss. Su Tablet, la Weiss denuncia l’atteggiamento censorio di una parte de mondo progressista Usa – incarnato in Alexandria Ocasio-Cortez, arrivata a stigmatizzare la figura di Rabin – e invita l’ebraismo americano a contrastarlo nel nome di un progressismo diverso. Sempre sul Foglio viene riportato un articolo del Jerusalem Post sulla futile polemica sul fatto che l’attrice israeliana Gal Gadot sia stata scelta per un film per interpretare Cleopatra.

Daniel Reichel