Neofascisti in piazza,
l’allarme del Viminale

Tensione sociale alle stelle, con proteste e scontri in molte piazze d’Italia. In prima linea a soffiare sul fuoco, ancora una volta, ultrà e neofascisti. Tra le città più colpite c’è Torino dove, scrive Repubblica, “la notte di guerriglia finisce con gli idranti che cercano di spegnere un fuoco in cui bruciano monopattini e pedane di legno dei dehors distrutti”. Guerriglia anche a Milano “dove tra manifestanti che si muovono rapidi da Corso Buenos Aires fino alla sede della Regione Lombardia compaiono anche le catene”. Grande la preoccupazione del Viminale: “Disagio sociale e disastro economico – sottolinea La Stampa – potrebbero diventare terreno fertile per chi non vede l’ora di strumentalizzare la protesta per trasformare lo scontro in violenza”. 
La situazione resta critica anche sul versante epidemiologico. Il Corriere ne parla tra gli altri con Emanuele Capobianco, direttore Salute e Cure della Federazione Internazionale di Croce Rossa. “Se le misure attuali non funzioneranno – la sua proposta – dopo una valutazione strettamente scientifica si può pensare a lockdown nazionali di due o tre settimane come già sono stati adottati in Repubblica Ceca, Israele e Irlanda”. 

Il Corriere presenta Ho scelto la vita, il volume che raccoglie l’ultima testimonianza pubblica di Liliana Segre alla cittadella della pace di Rondine e che sarà abbinato al quotidiano venerdì prossimo. A firmare la prefazione il presidente onorario del Memoriale della Shoah milanese Ferruccio De Bortoli. “C’è da augurarsi – l’auspicio espresso oggi sul Corriere – che Ho scelto la vita sia accolto dalle scuole italiane non solo come un libro da leggere ma come una tragica esperienza di vita da meditare”. 

“Contro i musulmani d’Europa è in corso una campagna di linciaggio simile a quella condotta contro gli ebrei europei prima della Seconda guerra mondiale”. Le affermazioni del presidente turco Erdogan, accompagnate dall’invito a boicottare tutto ciò che è francese, hanno suscitato molte reazioni. “In difesa di Macron e della Francia – racconta il Corriere – si sono schierati i leader europei, dall’italiano Giuseppe Conte alla cancelliera Merkel”. Nel mondo arabo musulmano, da Amman a Gaza, sono invece continuate le manifestazioni anti-Macron, “con gli scaffali dei supermercati svuotati dai formaggi e dagli altri prodotti francesi”.

Per Michele Serra (Repubblica) la sortita di Erdogan contro la Francia è “talmente scomposta, assurda, allucinata, da non concedergli scampo: ebbene sì, il presidente della Turchia è un fanatico religioso, poco importa se lo sia per calcolo demagogico o per sincera vocazione”. Disponendo di uno degli eserciti più potenti del mondo, un “fanatico da temere fortemente”. 
La Stampa segnala lo sdegno della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello, che ha definito le parole di Erdogan “inaccettabili”. 

Penoso intervento di un lettore del Giornale, che sostiene che “Casa Savoia non fu mai antisemita”. Dove per Casa Savoia si intende Vittorio Emanuele III, il re che senza fiatare firmò le leggi razziste. Ma questo il lettore non lo scrive.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(27 ottobre 2020)