Piccole e grandi menzogne

Elaborando la teoria della Grande Menzogna, Adolf Hitler accusò gli ebrei viennesi – in combutta con potenze straniere – di calunniare il comportamento tenuto dalla Germania durante la Prima Guerra Mondiale, comportamento di cui, a dire del folle Hitler, erano loro stessi i colpevoli. La propaganda hitleriana accompagnava il veleno della Grande Menzogna somministrando al paese altre infinite piccole menzogne su difetti e colpe degli ebrei, inverando la tesi che una menzogna, ripetuta in modo martellante, passa alla fine per verità. Si poteva così preparare il terreno all’eliminazione degli ebrei senza che nessuno se ne scandalizzasse. La strategia ebbe, come la storia insegna, un sorprendente drammatico successo. In effetti, non tanto sorprendente, perché se c’è qualcosa di cui la gente sente estremo bisogno è conoscere la verità, soprattutto quando si tratta di individuare il colpevole di un danno che la tocca da vicino – un furto, una crisi economica, una pandemia.
Orwell ha scritto convincentemente sul potere della menzogna.
Nel 2017, informava la stampa americana, Trump pronunciò e diffuse oltre duemila falsità. Uno stillicidio di menzogne che, per la loro quantità, sfugge a qualsiasi controllo di veridicità. E per chi, per ideologia o per ingenua superficialità, è incline a voler credere a una informazione deviante, il falso diventa vero.
Oggi non sembra ci sia in giro per il mondo un emulo di Hitler, e la Grande Menzogna forse non sarebbe realizzabile, e tuttavia siamo sommersi di tante infinite piccole menzogne, minuscole ma velenose e contaminanti. A renderle pericolose sono le ideologie e la demagogia che le sottende e le motiva, l’obiettivo malsano di chi malvagiamente le diffonde.
L’ebreo ne è ancora, spesso, vittima. Basti ricordare le teorie del complotto ebraico dopo l’undici settembre e, ora, le teorie dell’ebreo untore cui sarebbe dovuta l’attuale pandemia.
Mentre i sani di mente richiamano responsabilmente allo spirito di unità e al comportamento solidale, altri strumentalizzano il momento drammatico a fini politici, manipolando la disperazione della gente.
Un tempo si diceva: ‘bisogna restare vigili’. Il motto non è ancora passato di moda.

Dario Calimani