Italia, chiusure a zona

Divieto di spostamento tra le Regioni, chiusura dei centri commerciali nel fine settimana, limitazioni per le altre attività commerciali, coprifuoco anticipato, estensione al 100% della didattica a distanza per le superiori. Sono alcune delle misure anti-contagio che dovrebbero essere contenute, stando ai giornali, nel prossimo Dpcm che dovrebbe entrare in vigore lunedì 2 novembre. A distanza di una settimana dall’ultimo provvedimento, il governo italiano è pronto infatti ad adottare nuove misure vista la situazione dei contagi e il rischio di un sovraccarico degli ospedali. In particolare le situazioni più critiche, segnalate dal Comitato tecnico-scientifico, sono in Lombardia, Lazio, Val d’Aosta, Liguria e provincia autonoma di Bolzano. Per l’area metropolitana di Milano si pensa “a un divieto di spostamento per i cittadini e il blocco di tutte le attività ad esclusione di quelle essenziali, operativo già da lunedì” (Corriere).

L’America verso il voto. Il 3 novembre si deciderà il futuro degli Stati Uniti con l’elezione del prossimo presidente Usa. In un ampio approfondimento, Repubblica descrive punti deboli e di forza dei due sfidanti, Trump e Biden, spiegando quali sono gli Stati in bilico e che saranno decisivi. Lo scontro tra le due forze in campo è altissimo e chiunque vinca, scrive Gianni Riotta su La Stampa, si troverà davanti un mondo nuovo, dalla Cina al Medio Oriente. Anche gli Stati Uniti sono cambiati molto in questi quattro anni di Trump: lo spiega Sergio Fabbrini sul Sole 24 Ore, parlando di conservatorismo estremo portato avanti dall’attuale inquilino della Casa Bianca. “Il duello fra Donald Trump e Joe Biden è il più aspro perché la delegittimazione reciproca non è stata mai così dichiarata in una campagna presidenziale negli Stati Uniti. – scrive il direttore di Repubblica Maurizio Molinari – Per lo sfidante democratico il presidente uscente ‘disprezza la Costituzione’, ‘promuove il razzismo’, ‘non paga le tasse’ e persegue il progetto di ‘dividere la nazione’ mentre Trump imputa a Biden di essere ‘un socialista o forse un comunista’ intenzionato a ‘distruggere l’economia’, ‘renderci poveri’ e ‘rinunciare all’ordine pubblico’”. “Due uomini, due ideologie”, titola il Domenicale del Sole 24 Ore, riprendendo quattro saggi usciti in queste settimane e dedicati alla sfida Trump-Biden. “Quella di Joe Biden sarà una vittoria a valanga. Per chi, come me, vuole un’America bianca e non una società multietnica, sarà una pillola amara”, la previsione dell’ideologo suprematista bianco Sam Dickson al Corriere.

Francia e le tensioni con l’Islam. “Capisco che le caricature possano turbare ma non accetterò mai che si possa giustificare la violenza”, “La laicità non ha mai ucciso nessuno”. Ad affermarlo, il presidente francese Emmanuel Macron intervistato da Al Jazeera. Un colloquio, scrive il Corriere, per spiegare le proprie ragioni al mondo islamico dopo le proteste per le sue decisioni contro “il separatismo dell’Islam” in Francia. Misure inasprite dopo gli attacchi terroristici di Parigi e Nizza (ieri un prete ortodosso è stato aggredito, ma la polizia sembra escludere legami con il terrorismo islamista). Di quest’ultima, e del degrado delle banlieue, parla la Stampa oggi, descrivendo la rabbia montante nei quartieri periferici della città. Il quotidiano torinese ricostruisce inoltre i passaggi in Italia del terrorista responsabile della strage della cattedrale di Nizza. L’attentato, riferisce il Corriere, sarebbe stato pilotato dalla Tunisia. Di origine tunisine è la giornalista Salda Keller-Messahli, naturalizzata svizzera, intervistata da Libero. Secondo Keller-Messahli è tempo che in tutta Europa si attui una stretta contro l’Islam politico. Per il politologo Mario Giro (Domani) la stretta deve avvenire anche online, dove l’Islam – “destoricizzato e deculturato”- viene raccontato come “utopia della rivolta” per affascinare nuovi adepti.

Malvezzi e il suo operato per la conoscenza della Shoah. Su La Lettura del Corriere della Sera lo storico Michele Sarfatti ricostruisce come Giovanni Malvezzi, direttore dell’Iri, tornato dalla Polonia, denunciò ai vertici della Chiesa nel 1942 la persecuzione compiuta dai nazisti contro gli ebrei e “quasi certamente il manager parlò dello sterminio con il gas, anche se il Vaticano di Pio XII non accennò alla questione quando poco dopo ricevette dagli Usa una richiesta di notizie sulle persecuzioni antisemite”.

Segnalibro. Torna in libreria, a quattordici anni dalla prima edizione, il saggio La scelta di Abramo di Wlodek Goldkorn (Bollati Boringhieri). Un testo aggiornato con al centro la riflessione sull’identità ebraica, tra diaspora e sionismo. A proporre uno stralcio del volume, l’Espresso. Sul Domenicale del Sole 24 Ore viene invece presentato il volume L’esprit européen en exil: Essais, discours, entretiens (1933-1942), che raccoglie interviste, discorsi, saggi del grande scrittore Stefan Zweig.

Il Covid e la pace. “Ho passato la vita a studiare l’ebraico e a sperare che musulmani, cristiani ed ebrei potessero unirsi. Ma le interpretazioni in termini inter-religiosi sono diverse e ognuno conserva una particolarità nella propria particolarità. Abbiamo cercato di fare la pace con i Paesi vicini. Forse questo piccolo Paese, la Giordania, tra il Golfo da un lato e il Levante dall’altro, ha la possibilità di contribuire in qualche modo come fulcro regionale di idee e di proposte”, così il principe Hassan bin Talal, un membro della famiglia reale giordana, parlando con La Stampa rispetto al futuro della regione. Secondo il principe giordano, la pandemia potrebbe essere l’occasione per allargare gli orizzonti di pace.

La lezione di Liliana Segre. Avvenire e Fatto Quotidiano ricordano le parole della senatrice a vita Liliana Segre e invitano a leggere e ad ascoltare i suoi interventi. “Io dico ai giovani: non date la colpa a qualcun altro dei vostri insuccessi, della vostra debolezza. Siamo fortissimi, siamo fortissimi!”, una delle frasi della Segre ricordate da Antonio Padellaro sul Fatto.

Daniel Reichel