San Giusto d’Oro 2020,
premiati Segrè e Botteri
È l’economista Andrea Segrè (nell’immagine) il vincitore della 54esima edizione del San Giusto d’Oro, prestigioso riconoscimento nato nel 1967 su iniziativa del Gruppo Giuliano Cronisti. Lo ha stabilito l’Assostampa Fvg, articolazione territoriale della Fnsi, sindacato unitario dei giornalisti italiani, che organizza il premio.
Ospite in passato del seminario Mercati e Valori organizzato dalla redazione di Pagine Ebraiche, Segrè ha svolto in questi anni un importante lavoro di ricerca ed elaborazione sulla lotta agli sprechi alimentari. “È partito – sottolinea Carlo Muscatello, presidente dell’Assostampa Fvg – da un dato di fatto: a fronte di oltre 800 milioni di persone che nel mondo soffrono ancora la fame, quasi un terzo del cibo viene sprecato senza nemmeno arrivare in tavola. Uno spreco eticamente non accettabile che è anche un problema ambientale, essendo fra i responsabili del surriscaldamento globale”.
Una targa speciale sarà invece assegnata a Giovanna Botteri. Un riconoscimento che, spiega Muscatello, va a premiare il lavoro “di una collega giornalista nata a Trieste, che qui ha mosso i primi passi di una carriera che l’ha portata a essere testimone dei grandi avvenimenti internazionali degli ultimi decenni”.
Segrè nasce a Trieste il 5 febbraio 1961. Nipote di Pierpaolo Luzzatto Fegiz, fondatore della Doxa e San Giusto d’Oro 1976, dopo il Liceo Scientifico Oberdan si è iscritto alla Facoltà di Agraria dell’Università di Bologna dove si è laureato con 110/100 e lode, premio Cesare Zucchini per la miglior tesi di laurea e pubblicazione (1986). Nel 1989 ha conseguito il Master of Science in Politiques Agricoles et Administration du Développement all’Institut Agronomique Méditerranéen di Montpellier. Nel 1991 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Economia e Politica agraria. Fra il 1988 e il 1992 è stato Visiting Fellow presso il Department of Agricultural Economics della Cornell University negli Usa.
Nel 1989 ha conseguito il Master of Science in Politiques Agricoles et Administration du Développement all’Institut Agronomique Méditerranéen di Montpellier. Nel 1991 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Economia e Politica agraria. Fra il 1988 e il 1992 è stato Visiting Fellow presso il Department of Agricultural Economics della Cornell University negli Usa.
Nel 1991 è entrato all’Università di Bologna come Ricercatore, nel 1997 come Professore associato, nel 2000 è stato chiamato a ricoprire la cattedra di Politica agraria internazionale e comparata dalla Facoltà di Agraria. Nel 2005 è stato eletto preside della stessa Facoltà, il più giovane in Italia, incarico mantenuto fino al 2012. Dal 2012 al 2015 è stato Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna. Dal 2016 al 2019 ha insegnato Economia circolare all’Università di Trento.
Il riconoscimento scientifico in campo agroalimentare e ambientale si è concretizzato con la nomina ministeriale nei due principali enti di ricerca nazionali vigilati dai Ministeri dell’Ambiente e dell’Agricoltura. Nominato dal Ministro dell’Ambiente dal 2014, è membro del Consiglio scientifico dell’Istituto Superiore di Protezione Ambientale, riconfermato nel 2017. Dal 2017 è membro del Consiglio scientifico del Centro per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, nominato dal Ministro delle Politiche agricole.
Dal 2012 è presidente del Centro Agroalimentare di Bologna, uno dei più importanti mercati all’ingrosso a livello nazionale, dove ha ideato e promosso assieme al Comune di Bologna e agli investitori privati il parco tematico agroalimentare F.I.CO (Fabbrica Italiana Contadina). Dal 2014 è presidente del Comitato Scientifico del Fondo Parchi Agroalimentari italiani che ha portato alla realizzazione di F.I.CO e dal 2016 è presidente della Fondazione F.I.CO per l’educazione alimentare e alla sostenibilità.
Dal 2015 al 2020 è stato presidente della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.
Segrè è noto soprattutto per essere uno dei pionieri in Italia e nel mondo della lotta allo spreco alimentare, dove ha ripreso molto della tradizione lussignana tramandatogli dalla nonna Ivetta Tarabocchia Luzzatto Fegiz a partire dal famoso decalogo che inizia con “non ste viziar i fioi”.
Nel 1998 ha ideato il progetto di ricerca Last Minute Market, poi spin off dell’Università di Bologna (2007) e infine impresa sociale (2017), diventata iniziativa di riferimento nazionale ed europea per la prevenzione e il recupero a fini benefici degli sprechi di alimenti e altri beni come i farmaci.
Nel 2010 ha ideato e promosso la campagna europea di sensibilizzazione “Spreco Zero”, che si identifica con un vasto movimento internazionale per la riduzione e prevenzione dello spreco alimentare, presentando alla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo la “Dichiarazione contro lo spreco alimentare”, ripresa – nei suoi obiettivi portanti – dal Rapporto di Iniziativa del Parlamento Europeo approvato in seduta plenaria nel gennaio 2012 a Strasburgo: primo obiettivo ridurre del 50% gli sprechi di cibo negli Stati membri entro il 2025.
Nel 2012 ha curato e promosso la “Carta Spreco Zero”, sottoscritta da centinaia di sindaci delle città italiane, fondando l’associazione di Comuni Sprecozero.net. Nel 2013 ha costituito con Swg Waste Watcher, il primo Osservatorio nazionale sugli sprechi alimentari domestici. Sempre nel 2013 è stato nominato dal Ministro dell’Ambiente coordinatore del Piano Nazionale per la prevenzione degli sprechi alimentari e poi nel 2014 presidente del Comitato tecnico-scientifico del Piano Nazionale per la Prevenzione dei Rifiuti, poi riconfermato dal 2017.
Ha ideato con il Ministero dell’Ambiente la “Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare”, che si è svolta per la prima edizione il 5 febbraio 2014, e il “Premio Vivere a Spreco Zero”, che dal 2014 premia enti, istituzioni, associazioni, scuole, cittadini che si sono distinti con progetti originali per contrastare lo spreco.
Il 29 settembre 2020, nell’evento organizzato dalle Nazioni Unite-Fao in occasione della “Prima giornata internazionale di consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari”, è stato l’unico relatore italiano a intervenire nella celebrazione ufficiale, un riconoscimento globale per l’impegno profuso in tanti anni di ricerca e iniziative concrete.
Tra i premi e le onorificenze, nel 2012 gli è stato attribuito il Premio internazionale Pellegrino Artusi, nel 2013 ha ricevuto il Premio alla Carriera dell’Associazione Internazionale di Comunicazione Ambientale, il Premio Giovanni Borghi e il Premio Vincenzo Dona. Nel 2014 la Città di Imola gli ha assegnato il Garganello d’Oro. Nel 2019 ha vinto il Premio WeFree Days della Comunità di San Patrignano, il Premio Popoli promosso dal Popoli Pop Cult Festival, il Premio Stili di vita per la Salute e il Benessere dell’Università di Bari. Nel 2020 gli è stato attribuito il 55° Verdicchio d’Oro.
Il 2 giugno 2015 il Presidente della Repubblica lo ha nominato Commendatore dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”.
(3 novembre 2020)