Il linguaggio musicale
Durante il regime stalinista la produzione musicale ebraica fu pressoché interamente cancellata; l’opera di eradicamento del background culturale, letterario e artistico-musicale ebraico precedette quello del Reich e non fu affatto meno sistematico e devastante.
La produzione di compositori ebrei come Lasare Saminsky, Aleksandr Krejn, Joseph Achron, Joel Engel, Moses Milner, Ephraïm Skliar fu cancellata dalla memoria musicale dell’Unione Sovietica.
Il trombettista ebreo tedesco Eddie Rosner si esibiva nei Weintraub’s Syncopators suonando due trombe contemporaneamente; dopo l’ascesa del nazionalsocialismo i Syncopators – tutti ebrei – ripararono in Australia, Rosner fuggì in Polonia e aprì un locale a Łódź.
Dopo l’occupazione tedesca Rosner si trasferì a Białystok – allora bielorussa – e costituì una jazz band; il segretario del partito comunista bielorusso trasformò la sua band in orchestra statale.
Rosner suonò per le truppe sovietiche al fronte ma dopo il 1946 il suo sound newyorchese non era ben visto a Mosca, tentò la fuga ma fu arrestato; condannato a 10 anni con l’accusa di tradimento e spionaggio, fu deportato in Siberia presso il Gulag di Chabarowsk e nel 1949 presso il Gulag di Magadan dove costituì ben due orchestre.
Amnistiato dopo la morte di Stalin, nel 1974 tornò finalmente a Berlino.
Alexander Veprik fu tra i più grandi cultori della tradizione musicale ebraica sovietica, la sua musica fortemente giudaizzata acquisì notorietà internazionale a cavallo tra il 1920 e il 1930, da Berlino a New York le sue opere erano regolarmente eseguite nelle stagioni concertistiche.
Accusato di nazionalismo ebraico, fu arrestato nel 1950 e condannato a 8 anni, subì inenarrabili torture e in seguito fu trasferito in un Gulag sugli Urali, ivi scrisse l’opera Togtogul e assemblò un’orchestra di balalaika; rilasciato nel 1954, morì a Mosca nell’ottobre 1958.
Nato a Kimpelung, il musicista ebreo rumeno di lingua e cultura yiddish Leibu Levin (nell’immagine) studiò presso la Yiddisher Shul-Farayn, nel 1939 l’editore discografico Segal pubblicò un album contenente sue musiche su poesie di Leivick, Reyzen e altri.
Nel 1941 la Romania appoggiava il Reich, Levin fu inviato presso un campo di lavoro sugli Urali; arrestato dalle truppe sovietiche, fu condannato senza processo a 15 anni e trasferito presso il Gulag di Uchta (Komi) e successivamente a Tayshet (Irkutsk), durante la prigionia scrisse i canti yiddish Marsh lid, Iber fremde vegn, Vos eynzamer, eyner, In sumne kazematn.
Rilasciato nel 1956, nel 1972 emigrò in Israele; tradusse dal tedesco allo yiddish la produzione poetica di Selma Meerbaum-Eisinger, morì nel febbraio 1983 a Herzliya.
Nel settembre 1939 Mieczysław Weinberg interruppe gli studi musicali a Varsavia a causa dell’invasione tedesca e fuggì in Bielorussia, i suoi parenti morirono a Trawniki; completò gli studi a Minsk pochi giorni prima dell’invasione tedesca dell’URSS nel giugno 1941, riparò in Uzbekistan.
Nel febbraio 1953 fu arrestato con l’accusa di nazionalismo borghese ebraico, nell’imputazione si legge di un suo piano per creare una repubblica ebraica in Crimea; Dimitri Shostakovich – suo amico e mentore – scrisse a Berija a sua difesa, Weinberg fu rilasciato dopo la morte di Stalin.
Il Testamento artistico steso da generazioni di musicisti in Lager e Gulag a causa delle più diverse motivazioni discriminatorie è complesso, di difficile gestione; ancora una volta, la musica si è rivelata essere l’unico elemento dell’ingegno sopravvissuto ai piani di deportazione e prigionia maturati nel sec. XX dal Reich e dall’URSS.
Il linguaggio musicale ha perfezionato nei secoli meccanismi di indistruttibilità e trasmutazione da un veicolo all’altro; laddove non arriva la carta subentrano altri supporti scritturali sino alla memoria diretta (autore), indiretta (testimone) e ricostruita (rescoring dell’autore sopravvissuto alla prigionia).
Non una pagina di musica scritta in cattività rimarrà indietro.
Questo è profondamente ebraico, umano, universale; nella terminologia musicale concentrazionaria, i tre termini sono sinonimi.
Francesco Lotoro
(4 novembre 2020)