“Libro un bene essenziale,
per l’Italia svolta di civiltà”

“Un segnale importante, nell’immediato ma anche nel lungo termine”.
Ricardo Franco Levi guida dal 2017 l’Associazione Italiana Editori. Nelle scorse ore è stata ufficializzata la notizia che più attendeva: anche nelle regioni a più alto rischio contagio, quelle classificate come rosse, le librerie resteranno aperte al pari di tutti gli altri servizi “essenziali.” Un cambio di passo deciso rispetto al lockdown della scorsa primavera, corretto poi in corso d’opera ad aprile. L’essenzialità del libro, questa volta, è stata subito affermata.
“Ci sono – dice Levi a Pagine Ebraiche – diversi elementi di soddisfazione. Sappiamo infatti quanto pesi, nell’economia del settore, la fase finale dell’anno. Soprattutto in un periodo così complesso, il libro può alleviare solitudine e preoccupazione. C’è poi almeno un altro aspetto che mi pare davvero significativo sottolineare: la scelta politica compiuta dal governo segna un punto acquisito su un piano di civiltà”.
Una svolta storica per l’Italia, che con il libro ha da sempre un rapporto non semplice. Levi, che da qualche settimana è anche vicepresidente della Federazione degli Editori Europei, ha avuto modo di confrontarsi sul tema con vari colleghi: “Si commentava tra di noi come, per la prima volta, l’Italia rappresenti un modello, un esempio. Non l’unico punto in realtà su cui ci stiamo distinguendo positivamente”. Il presidente dell’Aie segnala ad esempio i servizi messi in campo a supporto delle biblioteche. Qualcosa che, ci si augura, possa restare incardinato anche nell’organizzazione e nella consapevolezza pubblica post-Covid. “Le istituzioni stanno lavorando bene, ad ogni livello. Il confronto di questi mesi è stato assai proficuo. E queste scelte – commenta – ne sono l’esito”.
L’Aie sta facendo la sua parte anche con alcune importanti campagne di sensibilizzazione. Come quella, promossa in raccordo con l’Associazione Librai Italiani, che invita “a non aspettare l’ultimo momento” per l’acquisto dei libri che ci si immagina di regalare o di regalarsi nel periodo festivo. O come quella che punta ad arricchire il patrimonio librario delle biblioteche scolastiche, coinvolgendo tutte le famiglie italiane.

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(5 novembre 2020)