La speranza nel vaccino
Si complica la situazione epidemiologica di varie regioni italiane, passate dalla zona gialla a quella arancione. Si inizia però a vedere una luce in fondo al tunnel: il vaccino anti-Covid sviluppato da Pfizer e Biontech sarebbe efficace al 90 per cento. Il mondo intero ha esultato per la notizia.
“Si tratta di dati ad interim della fase 3, ancora in corso. L’incubo non finirà domani ma – scrive il Corriere – l’ottimismo è palpabile”. Per l’infettivologo americano Anthony Fauci si tratta di “un risultato straordinario, che avrà un impatto importante sulla risposta all’epidemia”. Tra i contagiati desta intanto preoccupazione la salute del presidente dei vescovi italiani Gualtiero Bassetti, ricoverato in terapia intensiva.
“Conosco Biden da decenni e, pur essendo stato in disaccordo con lui su alcune questioni politiche, non è una persona che persegue i suoi obiettivi come uno schiacciasassi. II problema per l’America sarà ricomporre le sue lacerazioni interne e comprendere che i problemi con i quali dovremo fare i conti dureranno ben oltre un’unica Amministrazione”.
È l’opinione dell’ex segretario di Stato Usa Henry Kissinger in una intervista con la Leading European Newspaper Alliance pubblicata da Repubblica. Per Kissinger una questione di cruciale importanza sarà quella delle relazioni con la Cina: “Il problema ha due sfaccettature: la prima è la crescita della Cina, che provoca un cambiamento negli equilibri di potere del mondo. La seconda è la differenza ideologica”.
Un vivo apprezzamento al nuovo presidente degli Stati Uniti è arrivato nelle scorse ore dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Ad essere menzionata, spiega La Stampa, “l’importanza strategica dell’America per la Germania e la forza della loro storica amicizia, senza ricordare alcun momento dei precedenti quattro anni di presidenza Trump”. La saldatura con la storia, si legge, “Merkel l’ha cercata nella data simbolica del 9 novembre, giorno in cui la Germania ‘ha raggiunto il suo peggio – nel 1938, con le violenze contro gli ebrei – e il suo meglio – nel 1989, con la caduta del Muro di Berlino’”.
Commemorazione a Vienna in ricordo delle vittime della recente azione terroristica. A partecipare alla cerimonia, riporta tra gli altri il Corriere, sono stati il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il cancelliere austriaco Sebastian Kurz.
“Nella nostra lotta contro l’estremismo violento – l’auspicio espresso da Michel – dobbiamo rafforzare la nostra risposta comune e proteggere le nostre libertà”.
Anche la stampa cattolica ricorda rav Jonathan Sacks. “Uomo di grande profondità intellettuale, aperto all’incontro nei suoi libri e con la vita, il rabbino Sacks aveva raccontato un Dio col quale dialogava ogni giorno”, scrive Avvenire. “Ambasciatore dell’ebraismo” titola l’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede.
L’ex direttore di Charlie Hebdo Philippe Val parla al Foglio della sua vita sotto scorta, di terrorismo islamico e di libertà di espressione minacciata: “Ai creatori di ogni tipo è richiesto di essere prudenti, il che va contro ogni processo creativo”.
Cadeva ieri il 77esimo anniversario della deportazione degli ebrei fiorentini nei campi di sterminio nazisti. Su Repubblica Firenze e Corriere Fiorentino una cronaca della cerimonia organizzata al Binario 16 della Stazione Santa Maria Novella.
Paolo Mieli, sul Corriere, presenta il nuovo saggio di Mimmo Franzinelli in uscita con Laterza: Storia della Repubblica Sociale Italiana 1943-1945. In rilievo “anche gli aspetti farseschi delle vicende tragiche riguardanti l’occupazione militare nazista, il collaborazionismo, la guerra civile”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(10 novembre 2020)