“Gattegna, uomo simbolo di dialogo”


Si sono svolti quest’oggi, al cimitero romano di Prima Porta, i funerali di Renzo Gattegna.
Un ultimo saluto in forma strettamente privata, con la partecipazione della Presidente UCEI Noemi Di Segni. A scortare il feretro dell’ex Presidente dell’Unione un corteo di macchine che è transitato nei luoghi a lui più cari, dall’abitazione privata al Tempio Maggiore della Capitale.
“Con il suo silenzio – sottolinea Di Segni – è calato quello mio, nostro, perché non ci sono le parole per descrivere l’immensità della perdita. Il suo modo di essere e di fare è stato per me, e sarà per sempre, un costante insegnamento. L’Italia intera lo piange in queste ore e la sua assenza come leader dell’ebraismo italiano, come cittadino, come professionista e ovviamente come marito, padre e nonno sarà travolgente”.
“A noi – ha proseguito Di Segni – la sfida di proseguire il suo cammino, di essere voce delle sue parole, di essere la penna dei suoi pensieri e fatiche, di poggiare lo sguardo benevolo sugli altri, di trasmettere a chi ci è accanto le sue sagge valutazioni e decisioni, di saper partecipare alla vita degli enti ebraici e delle comunità con spirito di servizio e rettitudine, di essere gli occhi azzurri che vedono e comprendono la dura realtà, di fare conoscere e riconoscere il valore della presenza ebraica in italia e difendere libertà non scontate, di continuare a sognare”.
Il segno lasciato nella società italiana da Renzo Gattegna, per dieci anni alla guida dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, è testimoniato anche dalle innumerevoli parole di cordoglio arrivate in queste ore dalla massime istituzioni del paese. Il Capo dello Stato Sergio Mattarella è stato tra i primi a volerlo ricordare, sottolineando come Gattegna sia stato un esempio per il suo “impegno profuso con intelligenza, garbo ed equilibrio” al servizio dell’ebraismo italiano. “La sua autorevole guida, sempre improntata al dialogo e al confronto, è stata un faro non solo per l’ebraismo italiano ma per tutta la nostra società”, le parole del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Tutta l’Italia ha perso un cittadino speciale, un uomo che aveva fatto della custodia e della divulgazione della memoria una missione di vita. Ci mancheranno la sua intelligenza, la sua gentilezza, la sua capacità di dialogo”, la testimonianza della Presidente del Senato Elisabetta Casellati.
Tra chi ha avuto modo di collaborare a stretto contatto con Gattegna il ministro della Cultura Dario Franceschini, che ha ricordato l’impegno comune per dare vita al Museo dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara. “Collaborare con lui è stato per me un onore. Il suo impegno per la convivenza e la tolleranza è stato esemplare, ci mancherà”, ha dichiarato Franceschini. “Sono tanti i momenti di confronto e condivisione in cui ho avuto modo di conoscere meglio Renzo, una persona perbene che mancherà a tutte e tutti”, gli fa eco il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. La capacità dell’ex presidente UCEI di aprire un confronto onesto e diretto con i propri interlocutori, istituzionali o meno, è ricordato da molte autorità, tra cui il ministro degli Interni Luciana Lamorgese e il sindaco di Roma Virginia Raggi. “Uomo di grande fede, instancabile promotore del dialogo e appassionato educatore”, il messaggio arrivato da Stefano Russo, segretario generale della Conferenza episcopale italiana. E la capacità di dialogare con “le altre realtà religiose, politiche e sociali”, è quanto evidenzia la coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo, Milena Santerini, in una una nota in cui sottolinea la giusta convinzione di Gattegna “del contributo insostituibile dell’ebraismo italiano alla società”.