Antiterrorismo Ue,
un italiano alla guida

Un italiano coordinerà il Centro europeo antiterrorismo di Europol. Si tratta di Claudio Galzerano, fino ad oggi alla guida del Servizio per il contrasto all’estremismo di matrice internazionale della Polizia di Stato. In una intervista con il Corriere Galzerano si sofferma sui recenti attentati islamici e su cosa hanno da insegnare a chi dovrà occuparsi di prevenirli e reprimerli in futuro.
“L’attacco di Nizza – afferma – ci ricorda che va esplorato il rapporto tra immigrazione e terrorismo, con la conseguente necessità di aumentare i controlli attraverso un’attività che deve per forza coinvolgere Paesi di provenienza. Serve uno scambio di informazioni di qualità”. Per quanto riguarda gli attacchi di Vienna, si tratterebbe invece di una “storia di mancata integrazione”. Perché “a uccidere in quel caso è stato un cittadino austriaco già arrestato come aspirante combattente in Siria, successivamente rilasciato: ma è rimasto un estremista in grado di colpire”. Secondo Galzerano la deradicalizzazione “è un altro punto centrale della lotta al terrorismo che non può essere lasciato all’improvvisazione, ad iniziative spontanee e alle sole forze di polizia”.

Il Corriere propone la versione italiana di un’intervista al presidente francese Emmanuel Macron della rivista online Le Grand Continent. Tra i molti temi su cui interviene c’è anche il contrasto al terrorismo. “L’Europa – esorta Macron – deve riaccendere la fiaccola dei suoi valori. La lotta contro il terrorismo e l’islamismo radicale è una lotta europea, ed è una lotta alla nostra altezza”. Una sfida che, in apertura d’intervista, è messa sullo stesso livello di quella del Covid.

“Non ha più senso parlare di destra e di sinistra: la discriminante che strutturerà tutte le elezioni future, e lo sta già facendo oggi, è quella fra nazionalismo e mondialismo. È questa l’unica vera scelta che si pone oggi”. È quanto sostiene Marine Le Pen, la leader dell’estrema destra francese, sfidante dello stesso Macron nel 2017, in una intervista con il Quotidiano Nazionale. Secondo Le Pen, nonostante la sconfitta di Trump, “il populismo non è affatto morto”. 

Il complottismo (non di rado intriso di antisemitismo) è ormai merce quotidiana al tempo del Covid. Un tema di successo che, scrive La Stampa, appare sempre più destabilizzante. “La razionalità – si legge – è il solo, vero antidoto alla pandemia e vederla smarrire da un numero così grande di persone comincia a risultare inquietante”.

La Stampa presenta l’appuntamento con i Dialoghi Primo Levi. Una serie di incontri online, promossi dal Centro Internazionale a lui dedicato, con l’obiettivo di “considerare in profondità l’opera dello scrittore e di metterla in relazione con esigenze e domande poste in vari ambiti della vita sociale e culturale del mondo di oggi”. Il primo tema affrontato sarà quello della tortura. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(16 novembre 2020)