Vaccino anti-covid,
un’altra speranza
Dopo la Pfizer, anche l’azienda americana Moderna annuncia dati eccellenti rispetto all’efficacia del proprio vaccino contro il Covid-19: nell’ultima fase della sperimentazione l’elaborato di Moderna ha mostrato di proteggere dall’infezione chi lo ha fatto, rispetto a chi non lo ha fatto, in oltre il 90 per cento dei casi. Serviranno comunque ulteriori dati per stimare meglio affidabilità ed efficacia, ma si tratta di un passo importante nella lotta al coronavirus. Intervistato da Repubblica, l’israeliano Tal Zaks, Chief medical officer di Moderna, prevede che il vaccino prodotto dalla sua azienda possa proteggere le persone per “molti mesi, forse alcuni anni” e spiega che “l’efficacia è stata omogenea in tutte le fasce d’età”. Rispetto all’arrivo del vaccino in Europa, aggiunge che tutte le dosi del 2020, a fronte degli investimenti del governo Usa, saranno “riservate agli Stati Uniti. Per gli impianti di fabbricazione in Svizzera e Spagna abbiamo fatto tutti gli investimenti da soli, senza supporto locale”. Negli Usa il costo del vaccino sarà di 25 dollari, cifra verosimile anche per l’Europa, dichiara Zaks.
Recovery stop. Ungheria e Polonia hanno bloccato l’accordo sul bilancio Ue 2021-2027 raggiunto la scorsa settimana tra Consiglio e Parlamento Ue, e sull’aumento delle risorse proprie necessarie per finanziarie il Recovery Fund. “Budapest e Varsavia contestano l’intesa raggiunta tra Consiglio e Parlamento Ue sul nuovo meccanismo che legherà l’erogazione dei fondi Ue al rispetto dello Stato di diritto, con cui hanno questioni aperte. La questione è tutta politica”, scrive il Corriere. “Se si rispetta lo Stato di diritto non c’è nulla da temere. Negare all’intera Europa i finanziamenti per la crisi nella peggiore crisi da decenni è irresponsabile”, le parole del presidente del Ppe Manfred Weber in riferimento all’ostruzionismo in particolare dell’ungherese Orban, che con il suo partito Fidesz fa parte del Ppe in Europa.
Usa in transizione. “Se non lavoriamo insieme, migliaia di persone potrebbero morire”. Così il presidente eletto Joe Biden all’attuale presidente Usa Donald Trump in un appello alla collaborazione. Trump però non ha ancora concesso la vittoria al suo avversario, e continua a parlare di presunti e non verificati brogli. E nel frattempo si muove in Medio Oriente: Trump, racconta la Stampa, “si appresta a ridurre entro il 15 gennaio il numero dei soldati in Afghanistan da 4.500 a 2.500 e da 3.000 a 2.500 quelli in Iraq. Manovre con le quali vuole rendere la vita complicata al successore, ma anche tracciare una linea di demarcazione netta tra la sua agenda e quella di Biden sulla quale costruire una eventuale campagna Trump 2024”. Sul versante opposto, spiegano Corriere e Repubblica, il presidente eletto lavora per preparare un piano contro la pandemia, per rilanciare il mercato del lavoro e tassare le fasce più ricche dei contribuenti.
Israele e la chiesa restituita. Il Corriere della Sera riporta la decisione del governo israeliano di “restituire al controllo della Custodia di Terra Santa” la chiesa di San Giovanni Battista, che si trova nei pressi del fiume Giordano ed è meta di pellegrinaggio cristiano. L’area, luogo di scontro durante la guerra dei Sei Giorni tra Israele e Giordania, è stata bonificata dagli ordigni e messa in sicurezza. “Il lavoro degli sminatori della Halo Trust – scrive il Corriere – ha già permesso a mezzo milione di fedeli di tornare a pregare in queste terre. Il ministero del Turismo israeliano spera di dirottare i viaggiatori che fino a ora sono andati sull’altro lato”.
Roma, antisemitismo tatuato. La procura della Capitale sta indagando su un video fatto girare sulle chat di tifosi in cui una persona si fa ritrarre dopo essersi tatuata il mezzobusto di Anna Frank con la maglia della Roma. “L’immagine su scala ridotta è molto simile a quella raffigurata sugli adesivi che tre anni fa 12 ultras della Lazio incollarono sulle vetrate e nei bagni della curva Sud in occasione di Lazio Cagliari del 22 ottobre 2017. – evidenzia Repubblica Roma – Da quell’iniziativa prenderebbe le mosse, forse, quest’ultimo video: costituisce l’estremo insulto di carattere antisemita alla storia della città tutta, opera, molto probabilmente, di un singolo tifoso laziale”.
Segnalibro. Mario Vargas Llosa, Nobel per la letteratura nel 2010, presenta oggi al Circolo dei Lettori di Torino, insieme a Ernesto Franco, il suo nuovo romanzo: Tempi duri. Intervistato da La Stampa, lo scrittore boccia sia Trump sia Bergoglio. Rispetto a quest’ultimo afferma “per molti latinoamericani come me è un Papa che favorisce l’estrema sinistra”. Corriere della Sera recensisce invece La vasca del Führer (Einaudi) di Serena Dandini mentre Repubblica presenta La carezza (La nave di Teseo) di Elena Loewenthal.
Jciak. Tre stelle, questo il giudizio di Paolo Merghetti del Corriere per il film dei registi Olivier Nakache e Eric Toledano “The Specials – Fuori dal comune”, con al centro la storia di due assistenti: uno ebreo e l’altro arabo che coordinano due associazioni che si occupano di assistere giovani con problemi psichici.
Daniel Reichel