Italia, rallentano i contagi ma ospedali in affanno
Buona parte delle regioni italiane potrebbe presto uscire dalla fascia rossa. I dati indicano infatti un calo dei contagi da coronavirus, ma la situazione, riportano i quotidiani, rimane critica: i morti per Covid-19 in Italia, nelle ultime 24 ore, sono stati 753 e le terapie intensive sono sempre più piene. “C’è chi dice che la letalità è poco superiore all’influenza. Ma il numero di persone oggi in terapia intensiva per il Covid, l’influenza li mette insieme in dieci anni”, sottolinea a Repubblica Antonino Giarratano, vicepresidente della Siaarti (Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva). Per questo le autorità sanitarie invitano cittadini e politica a non abbassare la guardia. Certo, a non ascoltare i deliri di chi nega il pericolo Coronavirus, come i diecimila manifestanti di Berlino, arrivati a sostenere di essere trattati come gli ebrei durante la persecuzione nazista. “Si possono criticare le misure, ma chiunque relativizzi o banalizzi l’Olocausto non ha imparato nulla dalla nostra storia”, avverte il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas (Quotidiano nazionale). Tornando in Italia, il governo pensa a come programmare un allentamento delle misure a partire dai primi di dicembre e intanto il commissario Arcuri fa sapere che saranno 3,4 milioni le dosi che complessivamente verranno somministrate ai primi 1,7 milioni di italiani a fine gennaio per il vaccino anti-Covid della Pfizer.
Caso Corbyn. Il Labour ha reintegrato l’ex leader Jeremy Corbyn, sospeso dopo un’indagine da cui emergevano le sue responsabilità rispetto all’antisemitismo interno al partito. Una riammissione arrivata dopo alcune dichiarazioni “riparatorie” dello stesso Corbyn, spiega il Sole 24 Ore. Parole che non hanno convinto l’attuale leader, Keir Starmer, che lo ha comunque escluso dal gruppo parlamentare laburista. Corbyn, ha sottolineato Starmer nel motivare il provvedimento, “ha minato il lavoro intrapreso per ripristinare la credibilità” del Labour nella battaglia contro ogni traccia di antisemitismo. “Da quando sono stato eletto leader ho indicato come una mia missione quella di estirpare l’antisemitismo…e so che sarò giudicato dalle mie azioni, non dalla mie parole”, ha proseguito il nuovo leader laburista, che ha ricevuto il plauso dell’ebraismo britannico. Corbyn continuerà a sedere a Westminster come indipendente.
Le ultime mail di Paty. “È davvero avvilente tanto più che la protesta proviene da una famiglia la cui figlia non ha assistito alla mia lezione e che io non conosco… Tutto questo diventa una maldicenza… Non c’è stata alcuna reazione negativa in classe quando ho fatto la mia lezione!”. Considerazioni del professore francese Samuel Paty, affidate ad alcune mail e rivelate da Le Monde, prima di essere assassinato da un islamista per aver mostrato in classe le vignette di Charlie Hebdo su Maometto. Il Corriere riporta alcuni stralci di queste mail, e riporta anche la reazione di alcuni colleghi di Paty, tra chi lo difende e chi lo accusa di aver aizzato i fondamentalisti. “L’aspetto più stupefacente è che nelle email svelate da Le Monde l’odio e l’arroganza degli islamisti non vengono mai contestati ma presi come un dato di fatto, una circostanza incontrovertibile: – l’analisi di Stefano Montefiori – quelli che si interrogano, che si scambiano accuse, che infine nel caso di Samuel Paty sono pronti persino a scusarsi e ciò nonostante ci lasciano la vita, sono i rappresentanti dello Stato e della democrazia”.
La missione di isolare l’Iran. L’accordo di Abramo ha “isolato ancora di più il maligno Iran”. Così il segretario di Stato Usa Mike Pompeo parlando da Gerusalemme dell’intesa che ha portato alla normalizzazione dei rapporti tra Israele, Emirati e Bahrein (Avvenire). Proprio da Manama è arrivato in Israele il ministro degli Esteri Abdellatif al-Zayani, per la prima storica visita ufficiale di una delegazione del Bahrein nel paese. Un passo ulteriore nella costruzione dell’alleanza anti-iraniana, ha dichiarato Pompeo, in missione in Medio Oriente. Intanto contro l’Iran si sono mosse le forze di sicurezza israeliane, come richiama oggi in una breve Domani: i caccia d’Israele hanno colpito alcune postazioni in Siria come rappresaglia al tentativo iraniano di posizionare mine anti-uomo sul confine.
Memoria a teatro. Repubblica Firenze racconta dello spettacolo dedicato alla storia della famiglia Modigliani, deportata da San Casciano dove aveva cercato rifugio dalla persecuzione nazista. “Via Roma 34. Il gioco interrotto” il titolo dello spettacolo di Tiziana Giuliani, “drammaturga premiata per questo testo con il Premio Matteotti, che la presidenza del Consiglio dei ministri assegna alle opere letterarie e teatrali che illustrano gli ideali di fratellanza, libertà e giustizia sociale”.
The Specials. “Non sono religioso, ma David, ebreo – che lavora con bambini di ogni etnia e religione, mi ha insegnato che quando ti prendi cura degli altri, Dio è li. Anche se non credi in nulla, nel momento in cui una persona si prodiga per altri c’è qualcosa di divino”, così l’attore Vincent Cassel, intervistato da Repubblica, parlando di David Benhamou, l’educatore che ha ispirato il suo personaggio, Bruno, nel film The Specials di Olivier Nakache e Éric Toledano. Nel film, “Cassel e Reda Kateb interpretano due educatori, Bruno, di religione ebraica, e Malik, musulmano, da vent’anni in prima linea nell’assistenza ai ragazzi autistici più difficili”.
Segnalibro. Con una buona dose di vittimismo, Piergiorgio Odifreddi su Domani recensisce il volume La Bibbia. Una storia inventata di Massimiliano Paleari: una nuova occasione per il matematico per attaccare la religione e in particolare la Bibbia, per poi sostenere che chi lo fa subisce censura in Italia. Parlando di sterili polemiche, il Quotidiano nazionale riprende un intervento di Bruno Vespa, autore di Perché l’Italia amò Mussolini, che ripropone l’eterna retorica del fascismo che ha fatto anche cose buone e di un Mussolini che, inizialmente, avrebbe difeso gli ebrei.
Daniel Reichel