“Dall’Europa maggior impegno
per tutelare la vita ebraica”

“Sentiamo spesso, dai politici, affermazioni di questo genere: ‘Un’Europa senza ebrei non sarebbe più Europa’. Eppure lo stesso si approvano leggi che mettono a rischio il nostro futuro. In particolare per quanto riguarda la Shechitah, la macellazione rituale, che molti vorrebbero mettere al bando non per una questione comunque mal posta di diritti degli animali, ma per altri motivi alimentati da altre fonti. A partire dalla retorica populista”. 
Si discute anche di futuro ebraico in Europa durante il primo e-summit per leader ebraici in svolgimento in queste ore su impulso dello European Council of Jewish Communities e dell’American Joint Distribution Committee. A portare questa riflessione rav Pinchas Goldschmidt, il presidente della Conferenza dei rabbini europei nell’ambito di una sessione in cui si è confrontato con Katherina von Schnurbein, coordinatrice contro l’antisemitismo della Commissione europea, e il vicepresidente del World Jewish Congress Maram Stern. Numerose, ha rilevato rav Goldschmidt, le insidie che gli ebrei d’Europa si trovano ad affrontare. A destra come a sinistra. Con un terrorismo islamico tornato ad essere particolarmente aggressivo. “È l’Islam politico che dobbiamo contrastare, non l’Islam in sé” ha comunque sottolineato il rav. 
Molti i temi che sono stati e ancora saranno affrontati nel corso dell’e-summit (che ha come ospite d’onore lo storico e divulgatore Simon Schama e si è aperto con un ricordo del rav Jonathan Sacks): dai modelli di leadeship più adeguati al contesto al coinvolgimento dei giovani, dal pluralismo interno alla valorizzazione del patrimonio culturale. 
Al centro naturalmente l’impatto del virus sul mondo ebraico. Un tema sul quale è stata invitata a portare una testimonianza anche la presidente della Comunità di Roma Ruth Dureghello. Tra le parole chiave segnalate nel suo intervento ci sono “fiducia, speranza e opportunità”. Ogni grande cambiamento, ha affermato Dureghello, “può diventare un’opportunità da cogliere”. Il suo pensiero è andato in particolare ai più giovani, “per i quali dobbiamo creare maggiori spazi rispetto a quelli oggi disponibili”.

(22 novembre 2020)