Il sogno di Manor Solomon,
il nuovo talento di Israele

Il calcio al tempo del Covid regala sorprese inaspettate. Come la vittoria di una squadra ucraina che agevolmente si impone sul campo del Real Madrid.
È successo in ottobre, nel turno d’esordio della Champions League: Real 2, Shakhtar Donetsk 3. A siglare l’ultima marcatura degli ospiti un giocatore di cui già si dice un gran bene e di cui, con tutta probabilità, sentiremo parlare ancora a lungo.
Manor Solomon ha 21 anni, è nato a Kfar Saba ed è uno dei più promettenti talenti in circolazione. Per la nazionale israeliana, con la cui maglia ha esordito nel 2018, è ormai un punto di riferimento imprescindibile. Qualcuno giorno fa ha anche deciso con una sua rete l’incontro di Nations League con la Scozia.
Si tratta di un centrocampista esterno dalle spiccate doti offensive, cresciuto nel Maccabi Petah Tikwa e acquistato dallo Shakhtar nel gennaio del 2019. “Una sorta di mix tra Giovinco e Messi” lo presentava, qualche tempo fa, un sito italiano specializzato in questioni di calciomercato.
Solomon d’altronde è stato (e verosimilmente è ancora) nel mirino di alcuni grandi club di casa nostra. Come la Juventus, che pare abbia chiesto informazioni sul suo conto già quando indossava la casacca del Maccabi e sognava un ingaggio in Europa. Di sicuro lo Shakhtar ha rifiutato in estate un’offerta dell’Atalanta, storicamente la squadra di Serie A che più ne capisce di giovani. Il club bergamasco aveva già sperimentato, suo malgrado, le qualità di Solomon. Proprio un suo goal, sul prato di San Siro che ospitava i match casalinghi dell’Atalanta, aveva deciso a favore dello Shakhtar uno degli incontri del girone eliminatorio della passata edizione della Champions.
Un colpo che sembrava decisivo ai fini del passaggio del turno. In Ucraina l’Atalanta avrebbe invece siglato una clamorosa impresa. Shakhtar a casa e ospiti agli ottavi. Ma con un nuovo nome di qualità appuntato nel taccuino degli osservatori.

as

(24 novembre 2020)