La sfida di Tsad Kadima

L’emergenza sanitaria ha cambiato radicalmente il comportamento di tutti noi. Anche a Tsad Kadima, realtà israeliana che ormai da molti anni si occupa di educare e riabilitare ragazzi e adulti cerebrolesi. Da un lato le autorità statali sanitarie hanno riconosciuto come servizio di vitale importanza il lavoro educativo e riabilitativo che Tsad Kadima svolge obbligandoci a tenere aperto e dall’altro le donazioni che riceveva annualmente l’associazione sono state quasi completamente interrotte.
Abbiamo dovuto cancellare gli eventi annuali di raccolta fondi tra cui quello di Gerusalemme, un appuntamento importante che confidiamo di poter riprendere il prossimo anno. Come in molti altri enti, anche a Tsad Kadima abbiamo usato creatività e imprenditorialità per continuare a fornire un servizio qualificato ai bambini. Fin da subito abbiamo deciso che, come sempre, non rinunciamo a nessun bambino e a nessun dipendente. Siamo stati pronti in tempo reale per affrontare tutte le problematiche connesse alla diffusione del Covid.
La prima ondata è passata, siamo nel mezzo della seconda. Nuovamente cerchiamo di mantenere inalterata la routine per non danneggiare nessun bambino.
Prima della fine del 2020 abbiamo lanciato una campagna per cercare di raccogliere le insostituibili risorse che abbiamo perso in questi difficilissimi mesi.
Purtroppo anche le attività che io stesso svolgevo di solito in Italia sono state rimandate.
Ci auguriamo di poter finire al meglio questo tragico anno 2020 contando sull’aiuto di tanti amici in Israele e in Italia.

Alessandro Viterbo, dirigente Tsad Kadima

(Nell’immagine Alessandro Viterbo con il figlio Yoel: è possibile contattarlo scrivendo all’indirizzo mail alexviterbo@hotmailcom)