Spuntino
Scudi e apparenze

Il brano di VaYishlach comincia così: “E Giacobbe mandò dei messaggeri che lo precedessero incontro a suo fratello Esaù” (Gen.32:4). Perché Giacobbe era preoccupato di affrontare Esaù? Forse si sentiva vulnerabile perché era stato lontano da suo padre Isacco per vent’anni. Rashì commenta che i messaggeri (“malakhim”) erano proprio (“mamash”) angeli. Secondo il midrash “ma.ma.sh.” sta per “malakhim mi-mitzvot she-‘assà” (= angeli “generati” dai precetti osservati). Infatti sono le mitzvòt che ci proteggono visto che “chi fa una mitzvà acquisisce un procuratore in sua difesa” (Mishnà, Avòt 4:11). Giacobbe, dopo la prolungata assenza dalla casa paterna, era in ansia perchè temeva di non avere onorato abbastanza il proprio genitore. Durante la notte si scontrò (“va-yeavek” – Gen. 32:25) con – o possibilmente abbracciò (“va-yichabek”), secondo Rabbenu Bechaye – un individuo. Nella Ghemarà (Chulìn 91a) si dibatte se lo scontro-abbraccio si svolse contro un empio o con un giusto. Le due situazioni, che mi fanno venire in mente il sumo, potrebbero non essere mutuamente esclusive se l’antagonista di Giacobbe avesse provato a sopraffarlo prima con le maniere forti cioè con un confronto fisico, e poi a parole, con gentile persuasione. Questo episodio ci insegna a diffidare delle apparenze perché un’esca accattivante potrebbe nascondere una trappola mentre un atteggiamento offensivo può celare buoni propositi. Bisogna cercare di rimanere integri come Giacobbe, su tre dimensioni: fisicamente (non lasciandosi condizionare dalle condizioni al contorno), economicamente (facendo tzedakà di tasca propria, con soldi guadagnati onestamente) e religiosamente (osservando le mitzvot). Giacobbe riesce a mantenere la propria integrità anche in un ambiente ostile. È esattamente questo il messaggio che manda ad Esaù per mezzo dei suoi inviati: “‘im Lavan garti” (= ho abitato con Labano, Gen. 25:5). Infatti, come spiega Rashì, “garti” è l’anagramma di “tariyag” cioè le 613 mitzvòt. Quale migliore scudo protettivo?

Raphael Barki