Vaccini e terapie contro il virus, la parola agli esperti
Perché è importante vaccinarsi al Covid-19? Sono sicuri i vaccini di cui si parla molto in queste settimane? Come mai non sarà immediatamente vaccinata tutta la popolazione italiana? Sono alcune delle domande formulate nel corso dell’incontro online “Vaccini e terapie contro il Covid-19”, organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, in collaborazione con l’Associazione Medica Ebraica e la Comunità ebraica di Milano. Un appuntamento online che ha riscosso molto interesse e che ha visto protagonisti il pediatra Benny Assael e l’epidemiologo Donato Greco, già direttore del laboratorio malattie infettive Istituto Superiore di Sanità. Nel corso di oltre un’ora di conversazione Assael e Greco (per rivedere l’evento clicca qui) hanno risposto alle domande della giornalista scientifica Daniela Ovadia e del pubblico, chiarendo alcuni degli elementi principali legati alla vaccinazione contro il Covid-19. In apertura, la presidente dell’Ame Rosanna Supino, il vicepresidente UCEI e medico Giorgio Mortara, e il viceassessore alla Cultura e medico Luciano Bassani hanno inoltre ricordato il lavoro fatto per tracciare il virus all’interno delle realtà ebraiche italiane, l’impegno per fornire gli strumenti di protezione e un aiuto a chi ne aveva bisogno e l’implementazione di nuovi progetti sul fronte sanitario.
Entrando nel vivo del tema della serata, è stato ricordato il complesso iter che devono seguire i vaccini per ottenere l’approvazione dagli enti di controllo internazionali. Il fatto che sia un miracolo che siano stati realizzati in così poco tempo e come in ogni caso saranno scrupolosamente verificati. “Quello che i nostri concittadini devono capire e conoscere è che noi con il Covid-19 dobbiamo convivere per qualche anno. È un virus nuovo. Nessuno di noi ha una memoria immunitaria storica come per tanti altri virus. Qui siamo tutti esposti all’infezione. Quindi chiaro che c’è la necessità e l’opportunità miracolosa di avere dei vaccini per fare un’operazione d’emergenza nel 2020, però questa vaccinazione dovrà entrare nella routine anche nei successivi anni così come facciamo per influenza e per altri vaccini. La prima parola dunque è convivenza”, ha sottolineato Greco in uno dei suoi primi interventi. Sia Greco sia Assael hanno poi evidenziato la necessità di avere fiducia nel sistema dei vaccini, senza dimenticare i punti interrogativi ancora aperti. “Non sappiamo quanto duri la protezione dei vaccini, non sappiamo neanche quanto duri la protezione dopo l’infezione naturale – ha spiegato Assael – È giusto dire che abbiamo dei dati di efficacia e sicurezza a breve termine, possiamo dire che quelli di sicurezza possono essere ormai considerati abbastanza consolidati, ma sappiamo che questi studi non sono chiusi. Tutti i protocolli prevedono almeno un anno di osservazione dopo un anno dalla somministrazione dell’ultimo volontario. Quindi gli studi finiranno nel 2022 e nel 2023”. In ogni caso, i vaccini approvati “saranno sicuri ed efficaci”, la conferma di Greco, che ha poi sottolineato come vaccinarsi sia importante non solo per tutelare se stessi, ma anche gli altri. “Il vaccino non protegge solo l’individuo, più vaccinati ci sono meno circola l’agente virale e si proteggono anche le categorie che il vaccino non possono farlo”.