Premio letterario Adei Wizo
“La bellezza di un libro
antidoto all’antisemitismo”

“La bellezza di un libro, il fascino delle parole stampate sulla carta, l’incontro virtuale con autori generosi e integri. È il nostro mezzo per combattere il rinascente antisemitismo in un’epoca in cui rigurgiti preoccupanti e frequenti atti di intolleranza riportano ad antiche angosce”. 
Nelle parole della presidente nazionale Adei Susanna Sciaky lo spirito che da sempre anima il premio letterario organizzato dalle donne ebree d’Italia in memoria di Adelina Della Pergola.
Giunto alla ventesima edizione, il concorso ha vissuto il suo ultimo atto – la cerimonia di premiazione – in un’inedita modalità digitale. Una serata ricca comunque di calore e significato, condotta dalla giornalista Rai Maria Concetta Mattei. Tra gli intervenuti la Presidente UCEI Noemi Di Segni e uno dei figli di Adelina, il demografo Sergio Della Pergola.  
Ad aggiudicarsi il premio principale è stato il romanzo storico Ida (ed. Sellerio) di Katharina Adler. Al centro la vicenda di Dora, alias Ida Bauer, l’unica paziente psichiatrica ad aver abbandonato la terapia con Freud. Una lettura avvincente scelta per la sua capacità di esaltare “il processo identitario e di indipendenza di una figura femminile realmente esistita, una protagonista che incarna un femminismo autentico che combatte le convenzioni sociali e i pregiudizi culturali”. Ida ha superato gli altri due libri finalisti – Olocaustico (ed. Giuntina) di Alberto Caviglia e Il mostro della memoria (edizioni e/o) di Yishai Sarid.  
A vincere il Premio ragazzi L’interprete (ed. Neri Pozza) di Annette Hess. Un libro anch’esso di grande valore per la sua capacità di affrontare con lucidità “il tema della colpa, della vergogna e della responsabilità nella società tedesca del dopoguerra”.
Il premio speciale è andato invece a Eshkol Nevo per L’ultima intervista (Neri Pozza). Tra i meriti del libro l’aver affrontato con maestria temi di valore universale come “l’amicizia declinata negli attimi di tristezza, di dolore profondo o di gioia, l’amore coniugale colto nelle situazioni di crisi, i rapporti conflittuali con i figli”. 

(Nell’immagine Katharina Adler)

(6 dicembre 2020)