Zaki resta in carcere

Patrick Zaki rimarrà per almeno altri 45 giorni in carcere. Le speranze di vedere libero lo studente egiziano accusato di propaganda sovversiva dal governo al Sisi sono per il momento sfumate. Zaki era apparso domenica in aula, provato ma presente. Si era dichiarato innocente e aveva chiesto al giudice di verificare l’autenticità dei post su Facebook, sulla base dei quali è stata formulata l’accusa con cui viene detenuto dal 7 febbraio scorso. “Le autorità egiziane sostengono di aver arrestato Patrick nel luogo di residenza dei suoi genitori a Mansura l’8 febbraio, nonostante le ripetute richieste dei suoi avvocati di controllare le telecamere di sorveglianza dell’aeroporto del Cairo per dimostrare l’invalidità di questa affermazione, ma senza alcun risultato. Abbiamo anche chiesto più volte di indagare sulla tortura di Patrick al momento del suo arresto, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta”, spiegano gli attivisti di “Patrick libero”. Nelle stesse ore, ricorda il Corriere, il generale egiziano Al Sisi era all’Eliseo per incontrare il presidente francese Emmanuel Macron. Nonostante le proteste, Macron ha detto di avere sì dei disaccordi in materia di diritti umani con Al Sisi, ma che questo non condiziona la vendita di armi all’Egitto per cooperare nella lotta al terrorismo. “Quella di Patrick è anche una storia italiana, perché ha vissuto mesi nel nostro Paese, vi sono centinaia di Comuni che gli hanno dato la cittadinanza – dichiara a La Stampa direttore di Amnesty International, Riccardo Noury -. È un dovere morale e politico fare tutto il possibile perché questo incubo finisca”. Noury, ricordando l’origine copta di Zaki, afferma che “la persecuzione di un appartenente a una minoranza religiosa come lui dovrebbe smuovere un po’ di più le coscienze della politica”. Il giornalista Hossam Bahgat, fondatore dell’associazione per cui Zaki collaborava, al Corriere si dice pessimista sul rilascio del giovane e definisce la prigione in cui è detenuto “un vero e proprio lager per gli oppositori, come i campi di rieducazioni cinese”.

Confusione Recovery. Ammontano a 196 miliardi le risorse che, secondo la bozza del Recovery plan giunta sul tavolo del Consiglio dei ministri di lunedì 7 dicembre (testo sul quale non c’è stato il via libera del governo) l’esecutivo metterà per le sei macro-aree del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una bozza al centro dell’attenzione dei quotidiani di oggi, che spiegano però come la maggioranza sia divisa. In particolare a contestare il progetto è Italia Viva, scrivono Repubblica e Corriere. Oggi dovrebbe essere la giornata decisiva per superare i contrasti, dopo la sospensione ieri del Consiglio dei ministri, causata dalla scoperta della positività al Covid della ministra Lamorgese.

Lidia Menapace (1924-2020). Addio alla partigiana Lidia Brisca Menapace, combattente della Resistenza, pacifista, docente all’Università Cattolica di Milano, leader femminista, tra le fondatrici del Manifesto. “Un pezzo di storia della sinistra italiana che non ha smesso, sin quasi all’ultimo, di stare sulla breccia”, scrive il Corriere. “È stata perfino cruda nel raccontarci come fu sottovalutato il ruolo delle donne nella lotta di liberazione – racconta sul Fatto Quotidiano Gad Lerner, ricordando di aver intervistato Menapace più volte per il progetto “Noi, partigiani”- nonché la sua disobbedienza a Togliatti quando, dopo il 25 Aprile, raccomandò che le donne non partecipassero alle sfilate di celebrazione della vittoria ‘perché il popolo non avrebbe capito’. Ribelle era, ribelle rimase”.

Beitar, una nuova proprietà. Svolta nella storia del Beitar Gerusalemme che ieri ha annunciato che il 50% delle quote societarie sono passate allo sceicco Hamad Bin Khalifa A Nahyan, membro della famiglia reale di Abu Dhabi. Lo segnala in una breve Tuttosport.

Elon Musk guarda a Marte. “Vendo i miei tesori per creare una città su Marte”. A dichiararlo è Elon Musk, guida di Tesla e Space X, considerato da molti un visionario. Repubblica pubblica oggi la traduzione di un’intervista in cui Musk si racconta e spiega i progetti per il futuro. Suo obiettivo è quello di arrivare a Marte, ma intanto ha lanciato un progetto di lanci privati sulla Luna. A prendervi parte, anche un’iniziativa israeliana che porterà nello spazio il secondo astronauta della storia dello Stato ebraico.

Strade e insediamenti. Uno degli interrogativi legati alla politica estera degli Stati Uniti targati Biden è quale atteggiamento la nuova amministrazione avrà nei confronti degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. Ne parla oggi il quotidiano cattolico Avvenire, riportando di “un Master Plan milionario che include raccordi anulari, tunnel e sopraelevate, per collegare la maggior parte degli insediamenti a Gerusalemme” presentato dalla ministra dei Trasporti Miri Regev.

Boldrini vs Salvini. “Ho intrapreso un’azione legale contro Matteo Salvini, una causa civile al tribunale di Milano per risarcimento danni”, lo racconta oggi al Corriere l’ex presidente della Camera Laura Boldrini. “Sostiene che io volevo l’invasione degli immigrati, la sostituzione etnica, un’immigrazione indiscriminata. Poi arrivano alla sintesi con uno slogan che non ha mai smesso di perseguitarmi: le risorse boldriniane”.

Daniel Reichel