Il limmud in ricordo di Gattegna
“La sua calma nasceva dalla forza”

Nel trentesimo giorno dalla scomparsa un limmud online organizzato dall’UCEI ha fatto memoria di Renzo Gattegna nella sua dimensione pubblica di grande leader dell’ebraismo italiano ma anche privata di uomo premuroso, sempre pronto a spendersi per gli altri con generosità. Un punto di riferimento per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo, di lavorarci assieme, di confrontarsi con lui. 
“Il mandato di un presidente finisce. Quello di un maestro no, resiste nel tempo. Renzo era un maestro” il pensiero di Noemi Di Segni, succeduta alla Presidenza dell’Unione nel 2016. Calma e tranquillità d’animo come cifra di un impegno di cui resta una traccia indelebile: “Il suo – ha infatti ricordato Di Segni – non è mai stato il silenzio dei timidi. Renzo è un uomo che ha lavorato ponendo davanti a sé il bene della comunità, delle istituzioni, di Israele”. Nell’imminenza di Chanukkah, festa dalle molteplici sfumature, Di Segni ha voluto abbinare al ricordo di Gattegna quella che afferisce alla difesa della libertà religiosa. Un impegno costante nei suoi 10 anni di mandato. 
La serata si è aperta con un intervento di Simonetta Della Seta, moderatrice del limmud, che ha ripercorso le tappe della vita e dell’impegno ebraico di Gattegna. “Uomo colto e progettuale – ha esordito – Renzo sapeva pesare le parole ed era meticoloso, profondo, capace di ascoltare e mediare, ma anche di sostenere una causa contro ogni avversità”. Tra le iniziative che più l’hanno caratterizzato Della Seta ha citato l’impegno a dar vita a una redazione giornalistica professionale, i progetti per la riscoperta delle radici ebraiche nel Sud Italia, la nascita del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah. 
La parola è poi passata al rabbino capo di Roma, rav Riccardo Di Segni, che ha tenuto una lezione sul rapporto tra miracolo e leadership. Un tema richiamato proprio dalla festa di Chanukkah, che ricorda il peculiare rapporto ebraico con la realtà circostante. Una realtà con la quale è necessario rapportarsi non solo nella sua dimensione meccanica, ma anche in quella spirituale. Fondamentale in questo senso il ruolo dei leader: “Renzo – ha affermato il rav – ha aiutato tutti noi ad avere un po’ di luce”. 
Rav Roberto Della Rocca, direttore dell’area Cultura UCEI, si è soffermato su un brano dei Pirkè Avot che parla delle diverse tipologie di temperamenti. Tra gli insegnamenti che se ne ricavano quello che la rabbia è una concezione della vita e quindi come tale sia controllabile e modificabile. Un processo che inizia dalla testa. “Renzo non perdeva mai la calma, anche quando aveva giustificati motivi per arrabbiarsi. Questa sua capacità – ha affermato il rav – era una virtù che nasceva da una posizione di forza, non di debolezza”. 
Commoventi le parole di uno dei figli, Roberto: “Papà è presente in ogni gesto, in ogni azione, in ogni atto che svolgo nella giornata. Ricordo una frase, che ha sempre ripetuto a noi figli davanti a situazioni nuove e complesse, lontani da casa o fisicamente: ‘Comportati come se fossimo insieme'”. 

(10 dicembre 2020)