“San Marino e gli ebrei, molto
ancora da raccontare”

Durante il secondo conflitto mondiale la Repubblica di San Marino ha ospitato migliaia di profughi e sfollati. Tra le persone che hanno cercato un luogo neutrale in cui rifugiarsi ci sono stati anche diversi ebrei perseguitati dal nazifascismo. Una pagina di solidarietà ricordata tra gli altri dal Primo ministro israeliano David Ben Gurion, che nel 1949 ringraziò i governanti della più antica repubblica al mondo per l’ospitalità garantita.
Una pagina sulla quale da tempo indaga Patrizia Di Luca, direttrice del centro di ricerca sull’emigrazione dell’Università di San Marino.
“Da più di dieci anni – racconta la studiosa – abbiamo iniziato ricerche per ricostruire in maniera scientifica la complessità e le contraddizioni di questa storia di accoglienza. Abbiamo analizzato molti documenti, alcuni dei quali conservati presso gli importanti archivi di istituzioni ebraiche come il Cdec, e firmato un accordo con il museo-memoriale di Yad Vashem per uno studio congiunto. Abbiamo anche raccolto alcune testimonianze di storia familiare”.
L’impressione è però che ci sia ancora molto da conoscere e scrivere. Da qui l’appello, attraverso Pagine Ebraiche, ad esplorare ogni riferimento a San Marino “nelle memorie di famiglia, nelle lettere, nei diari, nei racconti tramandati sulle vicende terribili di quegli anni”. Tutte le informazioni, le notizie e i documenti, aggiunge Di Luca, “saranno protetti da una rigorosa privacy”.

Per maggiori informazioni: patrizia.diluca@unirsm.sm

(14 dicembre 2020)