Chanukkah, a Casale
l’arte porta di nuovo la luce

Prima domenica di Chanukkah: da vent’anni a Casale Monferrato una grande festa, cui partecipano centinaia di persona, porta un momento di luce anche nel segno delle nuove lampade destinate a entrare nella collezione, unica al mondo, del Museo dei Lumi.
Una tradizione rimodulata al tempo del Covid con un evento online lo stesso molto seguito. Le nuove lampade ci sono infatti anche quest’anno: otto bellissimi candelabri simbolo di questa festa illuminano la Sala Carmi. Sette sono destinati ad arricchire la straordinaria collezione del Museo. Una, antica, farà bella mostra di sé al museo degli argenti.
“Stiamo facendo una cosa insolita per una situazione insolita” ha spiegato Elio Carmi, presidente della Comunità ebraica casalese, che ha anche citato una riflessione del rav Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, sulla religione chiamata a “illuminare” e non a “bruciare” il mondo. Parole chiave della serata è stata continuità. L’ha usata anche Daria Carmi, young curator del Museo, quando ha osservato: “Le opere andrebbero viste dal vivo e mi auguro che si possa fare quanto prima, ma era importate essere qui per dare un segno”.
Ad entrare nella collezione due Progetti di Chanukkiah di Stefano Levi Della Torre, Hanukkah 2020 di Nicola Bolaffi, Speranza di Florine Offergelt, Dwellings of Light (Dimore della luce) di Clarice Zdanski, Ponte di Enrico Francescon, La luce di domani di Enrico Challier e Massimo Biglia, e Candelabro (295) Fabrizio Prevedello.
Queste nuove lampade d’artista portano la collezione casalese alla cifra esatta di 250 pezzi. In collegamento lo scultore Gabriele Levy, che ha spiegato come in ebraico si usino due lettere per la cifra 250: la nun e la resh, che insieme formano la parola ner, ovvero proprio candela.
Si è arrivato così alla lampada in argento di fine ‘800, concessa al Museo dalla famiglia Furcht di Milano in ricordo di Roberto Furcht. È qui che Marcello Tedeschi, consigliere della Comunità, ha pronunciato le berakhot, le benedizioni che accompagnano l’accensione dei lumi. Una celebrazione replicata poco dopo nel Cortile delle Api alla presenza di altri membri della Comunità tra cui la vicepresidente del consiglio comunitario, Adriana Ottolenghi, chiamata ad accendere il grande candelabro sotto il portico. Da parte di tutti l’augurio che la luce di speranza portata da Chanukkah illumini il mondo e che nel 2021 ci si ritrovi fisicamente.
Non è stato l’unico collegamento video in questa domenica che ha avuto protagonista l’ebraismo casalese negli auguri del Maccabi World Union in diretta dal Kotel, il Muro Occidentale di Gerusalemme, con una delegazione dei bambini del Maccabi Monferrato che hanno portato il loro saluto e i loro auguri in un piccolo video. Ad aprire le celebrazioni un collegamento, lo scorso dieci dicembre, con il direttore del Meis rav Amedeo Spagnoletto, il rabbino capo di Padova Rav Adolfo Locci e lo stesso Carmi. Tutti insieme per la prima puntata del progetto #ITALIAEBRAICA, destinato a unire idealmente tutti i luoghi di cultura dell’ebraismo italiano. In questa occasione è stata annunciata anche la proroga fino a marzo della mostra “Una luce dirada l’oscurità”, che ha potato una selezione delle lampade casalesi nei luoghi più significativi della città e nello stesso Museo della Padova Ebraica.
L’ultimo appuntamento con Chanukkah a Casale sarà il 18 dicembre, ottavo giorno e ultimo lume, per questo anche il più solenne. La Comunità parteciperà ad un video realizzato dall’Aepj, Associazione Europea per il patrimonio ebraico che unisce alcune delle più importanti località della diaspora ebraica del bacino del Mediterraneo. Ognuna di esse accenderà un lume: oltre alla Comunità monferrina ci saranno quelle di Salonicco, Smirne, Parigi, Costa Azzurra, Gerona-Barcellona e Padova, mentre il saluto finale avverrà dal Museo di Beit Hatfutsot di Tel Aviv.

(15 dicembre 2020)